LA SFILATA IL RUOLO DELLA COMMISSIONE PERMANENTE COSTUMI

UN VIAGGIO NEL TEMPO ALL'INSEGNA DEL 'VERO STORICO'

UN VIAGGIO NEL TEMPO ALL'INSEGNA DEL 'VERO STORICO'

UN VIAGGIO NEL TEMPO ALL'INSEGNA DEL 'VERO STORICO'

Se i viaggi nello spazio a bordo della Space X di Elon Musk sono una realtà riservata a pochissimi ultramilionari, quelli nel tempo possono offrire grandi emozioni ad un prezzo accessibile a tutti. E la sfilata storica del Palio di Legnano ne è l'esempio perfetto. La parata che si svolge ad ogni edizione partendo da Piazza Carroccio, percorrendo le vie della città per raggiungere poi il Campo sportivo Mari dove ha luogo la corsa, è un vero tuffo nel passato. Un tuffo che non è solo una "messa in scena" dal forte potere evocativo ma è frutto di studi approfonditi e di una continua ricerca compiuti da un apposito organismo interno all'organizzazione della manifestazione. Parliamo della Commissione Permanente Costumi istituita nel 1992 per garantire e verificare l’attinenza storica e stilistica dei costumi, armi, calzature, come degli accessori e dell’oreficeria che le Contrade utilizzano per la sfilata storica e le cerimonie di rito. A coordinare il lavoro della Commissione, che proprio quest'anno celebra i suoi trenta anni, è il professor Alessio Francesco Palmieri-Marinoni, storico del Costume e della Moda, storico del Costume teatrale e della messinscena, membro dell’International Council of Museum (ICOM) e docente presso la prestigiosa Fondazione Arte della Seta di Lisio di Firenze che da anni offre la sua consulenza scientifica al Palio di Legnano. «Il Palio di Legnano rappresenta, dal punto di vista della coerenza storico-stilistica dei suoi costumi e per le attività che la Commissione svolge, un caso unico in Europa – sottolinea Palmieri-Marinoni –. La Commissione, che porta avanti numerose collaborazioni con Università, non ha solo il compito di controllo e vigilanza sul progetto sfilata ma è anche un vero e proprio centro di formazione che organizza lezioni e incontri di approfondimento su tessuti e ricami antichi e sulle tecniche di produzione di oggetti, rispettando la missione originaria del vero storico». «Ogni contrada ha un gruppo costumi/sala dame che ha il compito di creare e realizzare i progetti che vengono sottoposti all’analisi e al vaglio della Commissione – spiega l'esperto –. Per questa edizione del Palio, la sfilata sarà arricchita da circa sessanta novità: abiti, gioielli, armi ed accessori che, come sempre, nascono da progetti supportati da solide referenze bibliografiche, museali ed iconografiche». LE CONTRADE I temi rappresentati Nel rispetto della tradizione, le otto contrade proporranno i loro temi. La Flora, come sempre, porterà in scena l’esercito, con lance, spade e scudi; non a caso i suoi contradaioli nei tempi antichi erano detti "fieri". Sant’Ambrogio interpreterà il tema dei cortigiani, variegati nei motivi e nei colori tra gabellieri, banchieri, speziali, mercanti e perfino alchimisti e fattucchiere. San Martino rappresenterà la gioia tra musica e danze. San Domenico racconterà giochi e popolani, portando in strada saltimbanco, giocolieri e mangiafuoco, insieme ai cani a pelo bianco, simbolo della contrada. A San Bernardino spetterà l'importante compito di rappresentare il trionfo per la cattura delle armi abbandonate dall’imperatore Barbarossa dopo la sconfitta in battaglia. Mentre a Legnarello quello di interpretare la forza e il lavoro con contadini che porteranno i frutti della terra, mercanti ebrei e nobili in preziose vesti. Nello spaccato della società medievale che il corteo offre, non potranno mancare nobili e clero, mostrati da San Magno. Sant’Erasmo porterà in scena la caccia e l’astrologia; i figuranti saranno accompagnati da un corvo, stemma vivente della contrada, con il suo falconiere. A chiudere la sfilata sarà il carroccio, emblema della Battaglia di Legnano.