Stroppa, un anno da brividi e la paura di non farcela: "Emozione fortissima, ma il merito è di tutti"

Il tecnico bravo a gestire anche i momenti difficili "Berlusconi e Galliani mi hanno sempre aiutato"

Migration

di Michael Cuomo

Il "fattore P", di Giovanni Stroppa: pazienza e passione, Perugia e Pisa. Lui già il 28 maggio 2021, data del comunicato sul suo ingaggio, sapeva come fare per vincere a Monza.

Lo ha fatto da giocatore, nel 1988, ottenendo la promozione in Serie B quando ancora i brianzoli battagliavano nell’indimenticato Sada; è tornato a farlo ora, da allenatore, trasformando il nuovo U-Power Stadium in una bolgia in festa.

Si è presentato mettendo idee e voce sul mercato: cross di Molina e testa di Marrone, a Pisa, è roba sua. Ha fatto i conti con un ciclone Covid che gli ha permesso di allenare (si fa per dire) soltanto a distanza: era dicembre e la sua squadra arrivava da un periodo di massima espressione, con 10 risultati utili consecutivi interrotti soltanto dal virus. Poi ha fatto i conti con la psicologia: dal Curi, quell’1-0 che sembrava avesse le sfumature di un sogno ancora rimandato, all’Arena Garibaldi, con un avvio travolgente di quelli che avrebbe spezzato le gambe a chiunque. Invece la sua calma (soltanto apparente) è stata arma vincente: di concerto con Galliani, metabolizzando la carica del presidente.

Trasmettendola ai suoi e trasformandola nel segreto, svelato, della vittoria.

"La gara di Pisa è stata la ciliegina sulla torta dopo un’annata avvincente costruita tra tante avversità. Il presidente Berlusconi è stato una risorsa decisiva: avere lui e Galliani accanto ha facilitato tutto. Abbiamo condiviso ogni scelta che è stata frutto di un confronto nella massima responsabilità e nel rispetto dei ruoli. Mi hanno dato serenità" spiega il tecnico che ha firmato la storica promozione in Serie A.

"Berlusconi mi piaceva anche prima di essere il mio presidente, lo è sempre stato e lo sarà. Se fosse un giocatore sarebbe un numero 10, un Gianni Rivera".