Medea, una strega Così il capitalismo cancella i diversi

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Una Prima nazionale, una nuova produzione MTM. E una nuova sfida per il regista e interprete Filippo Renda, dal 28 febbraio in scena al Teatro Litta di Milano. "Medea, una strega", da una tra le più appassionanti tragedie di Euripide, in scena per la prima volta ad Atene nel 431 a.C., tradotta, reinterpretata e riadattata per mettere in scena il sistema di umiliazioni e violenze che una società conservatrice e verticale costruisce ai danni di una diversa o di un diverso, soprattutto se potenzialmente sovversivi. Perché il successo di ciò che oggi chiamiamo sistema capitalista dipende anche dall’aver allevato negli individui che lo costituiscono l’illusione di poter imbrigliare il sistema e di poterlo sfruttare secondo il proprio tornaconto. E il sistema capitalista è diventato talmente raffinato da aver eliminato ormai quasi del tutto la figura dell’outsider, un’alternativa allo status quo. E pure l’artista, un tempo figura ai margini, pericolosa, si è adeguato e rincorre carriera e successo con la stessa foga di un broker finanziario.