Alla ricerca della propria identità (perduta)

È una colpa volere la verità? Anche invecchiare pone problemi di identità

Milano, 6 ottobre 2019 - Alla ricerca della propria identità. Costruendo una pur controversa definizione di sé attraverso una “cognizione del dolore” e una speranza di felicità. Un libro esemplare è “La canzone del cavaliere” di Ben Pastor, Sellerio: la prima avventura di Martin von Bora, l’ufficiale della Wehrmacht che abbiamo già imparato ad amare, come straordinario personaggio, in una serie di romanzi che lo portano lungo le più drammatiche vicende della Seconda Guerra Mondiale. Qui siamo in Spagna, nel 1937, durante la Guerra Civile. Bora, giovane ufficiale tedesco, approda come tenente al “Tercio”, truppe scelte dell’esercito di Franco, schierato contro le forze della Repubblica.

E, oltre che combattere nelle aride terre dell’Aragona, indaga sull’assassinio di Federico García Lorca: il poeta antifascista era stato ufficialmente ucciso dai fascisti un anno prima, ma si trattava d’una morte finta. Adesso che il cadavere c’è davvero, si tratta di venire a capo d’un intreccio che coinvolge entrambi i fronti. E ritrovare i suoi ultimi versi, preparati per la Repubblica e la libertà. La verità è difficile da scoprire e comprendere. E già in queste pagine da prequel si definiscono bene alcune caratteristiche dell’anima che lacereranno Bora nei romanzi successivi, tra l’onore di soldato e gli ordini duri da accettare, tra i valori di giustizia d’una cultura classica ispirata dai filosofi alla Kant e le crudeltà della guerra, tra l’amor di patria per la Germania e il disgusto per la violenza delle SS naziste. Difficile, continuare a sentirsi un uomo giusto. Torna, comunque, la storia. Si riaprono vecchie ferite rinchiuse a fatica. Lo sperimentano Mara Rais ed Eva Croce, ispettrici di polizia, nelle pagine de “L’isola delle anime” di Piergiorgio Pulixi, Rizzoli. Sardegna contemporanea, un ufficio marginale della questura di Cagliari, un archivio di vecchi casi da rimettere in ordine.

Le due ci si ritrovano una, la Rais, per punizione (un trasferimento per ribellione a un’ingiustizia), l’altra, Eva, per la ricerca d’un posto qualunque in cui cercare di dimenticare una tragedia milanese. E all’improvviso, per la ricomparsa d’un killer, tornano alla ribalta vecchi omicidi di giovani donne compiuti in antichi siti nuragici. Nuove morti e antichi demoni pongono le investigatrici di fronte a domande innanzitutto su se stesse e le pro- prie paure. È una colpa volere la verità? Anche invecchiare pone problemi di identità. Come sa bene Pepe Carvalho, l’investigatore protagonista dei romanzi di Manuel Vasquez Montalban, che adesso Carlos Zanón resuscita e rispedisce nelle strade di Barcellona. “Carvalho. Problemi di identità”, si intitola il nuovo romanzo pubblicato da Sem, nell’affascinante traduzione di Bruno Arpaia. Delitti su cui indagare, una città travolta dal turismo di massa con cui imparare di nuovo a convivere. Nostalgie e ironia, per cercare di salvarsi l’anima. E l’abbandono ai ricordi, come un cane che non sa più abbaiare. È una poesia malinconica, il ritorno di Pepe.