Le nuove famiglie e gli antichi vizi in “Coppia aperta...quasi spalancata”

Chiara Francini e Alessandro Federico nel classico scritto da Dario Fo e Franca Rame sul vento degli anni ’70. Quando lui si accorge di lei solo se viene corteggiata da un rivale. E il maschio esce (sempre) sconfitto

La tragicomica storia di una coppia di coniugi, figli del Sessantotto e del mutamento della coscienza civile in Italia sospinta dall’aria di rivoluzione che soffiava all’epoca. Così, sul palco, nell’opera “Coppia aperta...quasi spalancata“ viene vista da un osservatorio privilegiato l’evoluzione del matrimonio borghese alla luce delle riforme legislative degli anni Settanta e delle trasformazioni dei nuclei familiarim con il loro andamento del punto di vista socioantropologico. Perché, scritta da Dario Fo e Franca Rame, “Coppia aperta…quasi spalancata” non è solo una commedia ma porta in scena la psicologia maschile e la relativa insofferenza al concetto di monogamia.

Ironica quanto basta e sensuale quando vuole, Chiara Francini è un’artista eclettica, un vulcano di carisma e vitalità. Qui, affiancata da Alessandro Federico, si mette alla prova con un testo che celebra il ruolo della donna all’interno della coppia.

E allora l’energica Antonia incarna l’eroina perfetta di tutte le mogli tradite e racconta con ironia la loro “sopravvivenza” tra le mura domestiche. Così tra dialoghi e monologhi brillanti si snodano gli episodi più assurdi.

Pur di continuare a stare vicino al marito, Antonia decide di accettare l’impensabile. Così tra dialoghi e monologhi brillanti si snodano gli episodi più assurdi. Perfino il pensiero di rendere il benservito al marito trovandosi un altro compagno risulta impossibile nonostante il rinnovo del guardaroba e del proprio aspetto tra maratone di jogging, digiuni forzati e piccoli flirt di sguardi con ultraottantenni. Ma le teorie amorose del marito ben presto rivelano i propri limiti perché "la coppia aperta deve essere aperta da una parte sola (quella del maschio): se è aperta da entrambe le parti... poi ci sono le correnti d’aria". Soltanto quando nel cuore di Antonia si insidia un nuovo uomo, giovane e intelligente, il marito sembra accorgersi dell’esistenza della moglie. Questa commedia, una delle più popolari in Italia, è una favola tragicomica in cui Fo e Rame ci descrivono la vita di coppia, raccontando le differenze tra psicologia maschile e femminile e mettendo in evidenza l’insofferenza al concetto di monogamia. Un gioco di rimandi continui - sotto l’abile regia di Alessandro Tedeschi -, fra il palcoscenico e la realtà, fra ieri e oggi, nel segno graffiante del cambiamento sociale.