L’arte di vivere a Palazzo Te tra magia, armi e cultura

In autunno sarà esposto lo scudo di Carlo V col disegno di Giulio Romano "Sapeva trasformare oggetti di uso quotidiano in opere straordinarie..."

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di Tommaso Papa

"C’è una potenza totemica, persino magica, nelle opere di Giulio Romano. Ed è questa forza creativa che va al di là dell’oggetto che cercheremo di fare arrivare a chi visita Palazzo Te, Stefano Baia Curioni, direttore della fondazione che cura le esposizioni della reggia estiva dei Gonzaga, docente alla Bocconi in economia applicata al patrimonio artistico, e - particolare rilevante - dal 2016 legato a filo doppio con la realtà culturale mantovana, può dirsi soddisfatto. La mostra sui corami (parati di pelle tessuti con oro zecchino che decoravano Palazzo Te) è andata oltre ogni aspettativa.

Direttore, si attendeva un risultato del genere?

"La nostra previsione di 160mila presenze annue è stata rispettata, con un picco di visitatori tra maggio e giugno, segno che la mostra ci ha dato un apporto notevole. Se ce lo aspettavamo? Penso che l’idea vincente sia stata quella di far dialogare gli oggetti in mostra con il palazzo. Probabilmente se i corami fossero stati esposti altrove non avrebbero ottenuto lo stesso effetto".

Ora si prepara un altro evento destinato a scandire il programma 2022 di Palazzo Te, una ulteriore tappa del progetto sull’”Arte di vivere”.

"Quest’anno – spiega Baia Curioni – abbiamo affrontato il tema del ruolo fondamentale delle Corti rinascimentali nella produzione culturale. L’arte di vivere non è definibile se non la si incontra nelle persone (Giulio Romano, ma non solo, ndr) e nelle loro creazioni concrete. È la meraviglia che si sprigiona da Palazzo Te e da chi in esso ha messo la propria cura nelle cose".

La “Forza delle cose” è non a caso il titolo della prossima mostra in programma da ottobre agennaio. Come è stata immaginata?

"Il genio di Giulio Romano non si è espresso solo nell’architettura culminata nella progettazione di Palazzo Te. Attraverso le ricerche abbiamo scoperto un artista meno conosciuto ma di grande impatto che è riuscito a trasformare oggetti di uso quotidiano in opere straordinarie e irripetibili. Noi abbiamo cercato di rimaterializzarle partendo dai preziosi disegni del maestro. Alla fine appare chiaro che Giulio non solo è stato il primo designer del Rinascimento ma qualcosa di più; le sue creazioni richiamano simboli esoterici, totemici, addirittura magici".

Come avete pensato di raggiungere il risultato?

"Grazie alle tecnologie. La collaborazione esclusiva con Factum Foundation (leader internazionale nella museografica moderna e funzionale, ha consentito di ricreare pezzi di design e disegni per argenti, oggetti di bronzo e metalli preziosi con una specifica attenzione alle armi e alle armature".

E qui è collocato il pezzo forte, forse l’icona, della mostra autunnale...

"Lo scudo di Carlo V è stato eccezionalmente prestato da Madrid. Fa parte del tesoro della Corona spagnola e verrà esposto assieme al disegno originale opera di Giulio Romano. E’ il solo esempio di realizzazione accompagnata dall’opera su carta di Giulio".

Nell’attesa Palazzo Te ha allestito una serie di eventi estivi destinati agli appassionati che visiteranno Mantova tra luglio e agosto. Quali scelte sono state fatte?

"La programmazione estiva sarà ricca di appuntamenti con la danza, la musica e il teatro. Tra

le proposte spicca l’esecuzione di una corale di Stockhausen, lo “Stimmung”. Ma gli appuntamenti sono decine e a settembre Palazzo Te intensificherà la sua collaborazione con Festivaletteratura".

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