Incidenti stradali, non basta il soccorso. Team di supporto per vincere il trauma

Il comitato scientifico di Ania Cares (756 persone aiutate) colma "il vuoto di chi deve affrontare le proprie angosce"

Ania

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C’è chi evita di uscire di casa, chi vede la realtà come un incubo, chi vive in un perenne stato di ansia, chi non riesce a uscire dal buio della depressione. Sono infinite le strategie che la mente umana escogita per proteggersi da un trauma, per evitare di riviverlo, per elaborarlo. Segnali che, nel caso degli incidenti stradali, spesso vengono sottovalutati e relegati in un generico stato di choc. "È normale dopo quello che gli è successo, passerà". E invece non passa, anzi a volte peggiora. Per questo Ania (l’associazione nazionale delle compagnie assicuratrici), attraverso la propria Fondazione, ha messo in campo il progetto Ania Cares che, grazie a un team specializzato di psicologi, assiste gratuitamente le persone vittime dirette di un incidente stradale o che hanno avuto un familiare coinvolto. Un servizio che, da quando è stato lanciato nel 2017, ha già assistito 756 persone, il 58% delle quali vittime indirette (con un familiare morto o gravemente ferito).

"L’iniziativa nasce da un concetto fondamentale: la centralità della vittima – spiega la responsabile del comitato scientifico di Ania Cares, Anna Maria Giannini, docente di Psicologia alla Sapienza di Roma –. La vittima di un incidente stradale troppo spesso, dopo le cure fisiche, viene lasciata a se stessa. Con tutte le sue fragilità e angosce. Le istituzioni sanitarie dimenticano tutto quel complicato e faticoso processo di elaborazione del trauma che le vittime si trovano ad affrontare. Ania Cares vuole riempire proprio questo vuoto. Accompagnare le persone in questo doloroso percorso". Per farlo, Fondazione Ania ha messo insieme un comitato scientifico di livello internazionale che, oltre alla professoressa Giannini, ha tra i suoi membri due tra i più importanti esperti mondiali in psicologia del trauma, come Roger Solomon (consulente del Senato americano, celebre per l’assistenza alle vittime dell’uragano Katrina e dell’11 settembre) e Richard Mollica (professore di Harvard tra i massimi esperti della sindrome postraumatica da stress).

Compito del Comitato è stato elaborare delle linee guida per intervenire sui pazienti traumatizzati ma anche per formare il personale che si rapporta con le vittime. "Obiettivo - dice ancora Giannini - è anche modulare nel miglior modo possibile gli approcci delle varie figure professionali che incrociano una vittima o un parente. In modo da creare relazioni che non costringano a rivivere l’evento traumatico o aggiungano stress e ansie ulteriori". Così Ania Cares, oltre al protocollo terapeutico, ha elaborato un metodo formativo indirizzato alle forze dell’ordine e ai soccorritori che per primi intervengono sui luoghi del sinistro, ma che arriva fino a medici legali e liquidatori assicurativi. Attualmente il progetto conta su 120 psicologi distribuiti su tutto il territorio nazionale che, attraverso incontri individuali, in presenza o con videochiamate, aiutano le vittime a superare il trauma e riconquistare una nuova normalità. Il servizio, gratuito, è attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7 attraverso il numero verde 800893510 o collegandosi al sito anicares.it.

Luca Tavecchio