Artigiano in Fiera 2022, negli stand parte la caccia ai regali di Natale

Via all’evento dei record con 2.350 espositori: dall’Ucraina all’Italia un viaggio lungo sette padiglioni

L'Artigiano in Fiera

L'Artigiano in Fiera

Le porte della ventiseiesima edizione di Artigiano in Fiera si sono aperte ieri alle 10 accogliendo migliaia di visitatori, milanesi e provenienti da tutta Italia, che come ogni dicembre attendono con trepidazione l’ormai consueto appuntamento, quest’anno contraddistinto da un numero ancora maggiore di espositori, 2.350 di cui 510 nuovi, e all’insegna dei giovani: 700 sono infatti under 35. "Da sempre è l’evento più amato dalla nostra gente - osserva il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana -. Una manifestazione che non è solo una fiera ma un modo per esprimere il territorio, il meglio della propria regione, del proprio Paese".

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, continua: "Una rassegna bella, partecipata e soprattutto gratuita. Non è da tutti, dopo un quarto di secolo di storia alle spalle, riuscire a innovarsi e a mantenere questo appeal". Basta addentrarsi nei diversi padiglioni, suddivisi tra Italia e resto del mondo, per assaggiare culture e storie di vita. "Artigiano in Fiera è il luogo della valorizzazione dell’economia incentrata sulla persona e sul territorio" racconta il presidente di Ge.Fi. Gestione Fiere, Antonio Intiglietta, ideatore della kermesse nel 1996.

Il viaggio parte dalle tradizioni della Penisola, con stand dedicati al design, alla moda e alla cucina: si inizia dal Trentino per arrivare alla Calabria, ricca di attività artigianali di ogni tipo. In particolare le eccellenze di Reggio, nell’anno del cinquantesimo anniversario del ritrovamento dei Bronzi di Riace, sono rappresentate da venti aziende: "L’obiettivo è mostrare i simboli identitari, l’autenticità dei prodotti, le tradizioni enogastronomiche e musicali. Portiamo tutto questo: presentiamo ciò che siamo" spiega il sindaco della Città Metropolitana Carmelo Versace. L’amore verso la propria terra la si percepisce anche dall’entusiasmo che gli espositori tra smettono in fiera . Funky Drop è il bir rificio artigianale nato da un’idea di Domenico, Demetrio, Pietro e Angelo, i quali hanno coltivato la loro passione per il buon bere per dare origine a birre di qualità. Calabria e Calabria, azienda agricola reggina, deve il suo nome alle tante contraddizioni della regione e anche per questo motivo la titolare Angela Zappia, ha deciso di dare un segnale, assumendo solo personale femminile: "Abbiamo una cooperativa in cui lavoriamo a mano le materie prime trasformandole in prodotti finiti, come ad esempio le olive schiacciate a mano, le più richieste".

Trasferendosi invece ai padiglioni del resto del mondo non si può rimanere indifferenti di fronte alla storia del laboratorio dei non vedenti di Dresda, nato alla fine della seconda guerra mondiale per realizzare spazzole artigianali di qualità di ogni tipo e forma, oppure da quella dell’azienda ucraina Gushka, situata tra i Carpazi, della quale Anastasiia Antonyuk, rappresentante appena 24enne del posto, racconta: "Nonostante la guerra la produzione continua: alleviamo pecore e produciamo tappeti e maglie che si tramandano da secoli". Proprio come piace ad Artigiano in Fiera, un concentrato di multiculturalità e sinonimo di tradizione.