Io, lodigiano per caso, sogno il Fanfullino d’oro

Il produttore, dj, conduttore radio e tv Rudy Zerbi: "Orgoglioso di essere nato qui, lo dico sempre e c’è chi mi prende in giro..."

Migration

LODI

"Sono nato a Lodi abbastanza per caso", premette Rodolfo Zerbi, meglio conosciuto dal grande pubblico della tv come Rudy. Produttore discografico, deejay, conduttore radiofonico e televisivo, grazie alla collaborazione con Maria De Filippi è da anni uno dei volti popolari del piccolo schermo. "I miei genitori, entrambi milanesi, erano infatti amici del primario dell’Ospedale Maggiore. E così decisero che sarei nato lì, anche per una serie di ricordi adolescenziali che legavano mia madre Luciana alla città".

Quindi Lodi l’ha frequentata poco.

"Già, ma, caso strano, diverse cose mi legano alla città. Il fatto, ad esempio, che sono ‘rossino’ di barba e di (ex) capelli, cosa che spingeva sempre mia mamma a ripetere: dovevi nascere per forza Lodi perché l’ha fondata Federico Barbarossa. Sono sempre stato il Barbarossa di casa".

Cos’altro?

"Chi mi segue sa che ho la casa piena di animali, perché il mio sogno della vita era fare il veterinario. Guarda caso Lodi è un centro importante del settore, grazie anche all’Ospedale Veterinario dell’Università di Milano che l’ha trasformata un po’ nella città di chi ama e studia gli animali".

Un ricordo particolare?

"Nel 2010 Franco Battiato, di cui sono stato a lungo discografico oltre che grande amico, tenne a Lodi ‘Prove d’autore’, la sua prima (e, purtroppo, penso unica) mostra di quadri. In quel contesto espose pure un mio ritratto di cui ignoravo completamente l’esistenza. E fu una bella sorpresa ritrovarmelo davanti, tra i suoi dervisci rotanti e ai suoi animali. Poi me lo regalò e per me è un ricordo prezioso".

A Lodi che luoghi frequenta?

"Quando posso, vado alla Trattoria Torretta, posto molto semplice che mi piace molto".

Quando è stato in città l’ultima volta?

"A febbraio, per festeggiare i miei 53 anni. Compatibilmente con gli impegni, infatti, ho l’abitudine di passare il giorno del mio compleanno lì dove sono nato".

Orgoglio lodigiano?

"Non sto qui a rimarcare la fierezza con cui dal ’92 scrivo nei documenti: nato a Lodi, in provincia di Lodi. L’istituzione della provincia, infatti, l’ho vissuta come una conquista sociale prima ancora che amministrativa".

Insomma, il legame resta.

"Mi capita spesso di citare Lodi su Radio Deejay e per questa cosa tutti mi prendono in giro, dicendo che prima o poi mi daranno il Fanfullino d’Oro come attestato di benemerenza. Loro scherzano, ma, per uno nato in città, non c’è riconoscimento più importante. Un po’ come l’Oscar per l’attore. Ammetto che mi piacerebbe molto".

A.S.