Torrone, biscotto, pannerone: specialità uniche

Dolci, formaggi, salumi e non solo. Questa terra offre tante delizie al palato (poco conosciute) impossibili da trovare ad altre latitudini

Specialità locali

Specialità locali

Migliaia di visitatori attirati nella Bassa Lodigiana potranno cogliere l’occasione per andare alla scoperta di tante specialità gastronomiche locali, alcune ancora poco conosciute a dispetto dell’alta qualità e spesso dall’alto tasso di originalità. E alcune vengono prodotte anche e soprattutto in questo perio-do. Da non perdere, tanto per fare il primo esempio concreto (morbido o croccante) il Torrone Codogno, lanciato da Emiliano Brizzolari, dolce tipico, già in vendita sotto la loggia della mercanzia e prodotto da un torronaio di Alba su ricetta tradizionale, modificata con solo prodotti italiani e fin sulla carta è sinonimo di tradizione: tanto che mette in bella vista nella confezione esterna la chiesa parrocchiale e la loggia codognine. Se fuori è bello, dentro è buono. Un dolce croccante, fatto di frutta e zucchero, senza crosta e con nocciole Igp del Piemonte.

Da non perdere un assaggio anche al biscotto Codogno, dalla pasta friabile e la forma allungata, creato agli inizi del ‘900 da Angelo Cornali la cui pasticceria, per la fiera, garantirà come tutti gli anni un imperdibile showcooking. L’utilizzo di soli ingredienti naturali, l’assenza di additivi o conservanti, il gusto un po’ esotico del cocco e la lavorazione rigorosamente artigianale, ne fanno un prodotto genuino e originale nel panorama italiano.

E ancora: questo splendido territorio vanta formaggi unici come il Granone Lodigiano, noto come il grana con la goccia (lacrime di siero che permangono anche dopo mesi di stagionatura). Codogno ne contende a Lodi la “primogenitura“. Senza contare la regina “raspadura“ da granone lodigiano, ormai diventata “mainstream“ ma qui con sapori ben diversi da quelli dei banco frigo nei supermercati, e il mascarpone (sì, deve il suo nome alla parola dialettale lodigiana mascherpa), è tutto da scoprire il pannerone, formaggio il cui nome deriva da “panéra” che, in dialetto lodigiano, signifi ca crema di latte, panna. Questo perché prevede l’utilizzo esclusivo di latte intero, ricco di panna. La caratteristica che lo rende unico è l’assenza di qualsiasi procedimento di salatura. Prima della Grande Guerra, la sua produzione era diffusa nei comuni del Lodigiano, Casalpusterlengo in particolare.

Non solo. Perché Codogno è la mela cotogna, il frutto tipico della zona da cui probabilmente ha preso il nome il paese. E la mela cotogna è la cotognata, uno dei simboli della gastronomia a queste latitudini. Senza dimenticare il bere, perché il Lodigiano - a dispetto delle altitudini poco favorevoli, per usare un eufemismo - resta incredibilmente una delle terre di maggior produzione vinicola pur in un fazzoletto di colline a cavallo di tre province: eccellono i vini denominati San Colombano Doc, vini composti da uve rosse come Croatina, Barbera e Uva rara. Si presentano con un colore rosso rubino; un profumo vinoso, caratteristico; e un sapore asciutto, sapido, di corpo, con retrogusto leggermente ammandorlato.