Il musicista su due ruote: "Il mio palco è la Vespa"

Davide Taloni, 36 anni, è pronto per altri viaggi e altre date, sempre rigorosamente in sella alla sua Vespa

Davide Taloni, musicista itinerante con la sua Vespa

Davide Taloni, musicista itinerante con la sua Vespa

Chiuro, 11 settembre 2016 - Appena rientrato dal Piemonte, il cantautore valtellinese Davide Taloni è pronto per altri viaggi e altre date, sempre rigorosamente in sella alla sua Vespa. Quest’anno, il suo «viaggio ribelle» è un po’ diverso, non percorrerà lunghe tratte, non attraverserà tutta l’Europa come nelle passate edizioni (quando era passato da Svizzera, Austria, Germania, Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia, Ungheria, Slovenia, Francia, Inghilterra e Olanda), coprirà solo un raggio di 300 chilometri dalla Valtellina.

Il motivo realizzare un video dell’esperienza, una sorta di cortometraggio, e recuperare qua e là date per esibirsi. Senza contare, poi, che il suo inseparabile mezzo di trasporto, nonché palco grazie a un apposito amplificatore montato all’occorrenza sul sedile posteriore, è stato esposto, fino a giugno, nel museo Piaggio di Pontedèra, vicino a Pisa. «Inizialmente - spiega l’artista - pensavo di fare un anno di pausa, ma quando mi hanno riportato la Vespa non ho resistito, sono tornato in sella, ma seguendo percorsi più brevi. Fino a ottobre, mi limiterò alle regioni settentrionali e, al massimo, farò qualche capatina in Svizzera o Germania». In più, suonerà in provincia di Sondrio. Si è già esibito a Cepina e nel Comune di Bema, all’esterno del rifugio Ronchi. «Non era la prima volta che suonavo lì - aggiunge -. Sono arrivato chiaramente in Vespa e, dopo aver montato l’amplificatore sul sedile posteriore, ho presentato le mie canzoni e alcune cover».

Il viaggio consente al 36enne originario di Chiuro di conoscere luoghi e persone, di crearsi un mercato che, altrimenti, non avrebbe avuto. Dal giro in Piemonte, ad esempio, è tornato con nuovi contatti e date per l’inverno, la Vespa stessa è un lasciapassare che apre tante porte e crea opportunità. Conoscenza chiama conoscenza e così via, in un circolo virtuoso. Alla domanda se pensa di proseguire con questo girovagare in eterno, risponde che non vede limite temporale: «bisogna seguire la propria natura». Osservando il mondo, si imparano tante cose, anche se un pezzo di cuore rimane sempre in Valtellina.