Da Sondrio a “Hollywoo(d)”: nuovo singolo per Giorgieness fra solitudine e speranza/VIDEO

Il brano anticipa l’uscita del terzo disco della cantautrice. "L’album avrà due anime: una più distesa, l’altra più rock e sperimentale"

La cantautrice Giorgieness (Foto Giulia Bartolini)

La cantautrice Giorgieness (Foto Giulia Bartolini)

Sondrio, 24 luglio 2020 – Dal punk degli esordi al rock viscerale, ruvido e urgente, fino a sbocciare in un pop cantautorale tanato limpido quanto autentico e maturo. Sonorità e stile incantevoli quelli di Giorgia D'Eraclea, voce e penna del progetto Giorgieness nato nel 2011 che, alle spalle, ha già oltre 300 live e spartito il palco con alcuni dei nomi più noti della scena alternativa italiana e non solo, come Cristina Donà, Edda, Tre Allegri Ragazzi Morti, Verdena, Morgan, The Kooks, Garbage, American Football, Placebo, White Lies e Savages. Reduce dal suo “Maledetta tour”, Giorgieness torna a sorprendere con “Hollywoo”, il nuovo singolo che fa da preludio al terzo disco in uscita a fine anno per l’etichetta Sound To Be.

Come nasce “Hollywoo”? "Sul divano di casa mia a Torino. Riflettevo sugli ultimi anni in cui ho visto “l’altra faccia” del mio lavoro, quando le cose non funzionano benissimo e ti trovi completamente sola. Ogni percorso artistico ha i suoi alti e bassi. Due anni fa ho lasciato le mie certezze per fare un salto nel vuoto e, per fortuna, è andata molto bene. A queste considerazioni poi ho unito la mia passione per la golden age e le dive di Hollywood".

In effetti, contrariamente alle sonorità distese, il testo è piuttosto cupo e non mancano citazioni ad artiste un po’ “maledette” come Marylin o Amy Winehouse… "Tra le righe del racconto autobiografico aleggiano anche i fantasmi di questi personaggi ma, se prima il mio modo di scrivere rifletteva esattamente lo stato d’animo, ora non sento più bisogno di essere così didascalica e, accanto alla malinconia, mi piace lanciare un messaggio di speranza anche perché ciascuno di noi è pur sempre una pluralità di cose".

Sarà questo il tenore dell’album? "Il disco avrà proprio due anime: una più distesa da tramonto in auto, l’altra un po’ più rock e sperimentale".

Per approdare a questo stile squisitamente cantautorale ha sicuramente intrapreso un intenso percorso di crescita artistica e interiore… "Si tratta di un percorso che cerco di fare da tempo e in cui bisogna procedere per gradi. Il tour acustico dell’anno scorso mi ha sicuramente permesso di tornare in contatto con la canzone. Oggi, ascoltando i miei brani, rivedo esattamente quella che sono diventata e mi ci rispecchio in pieno, seppur non abbia mai smesso di cercarmi. Il bello di essere un cantautore è proprio questo".

Facciamo molti passi indietro. Giorgia nasce a Sondrio il giorno di Natale del 1991. Crescere in un piccolo capoluogo di provincia ha rappresentato un limite per la sua carriera o si è rivelato un valore aggiunto? "Da ragazzina lo vivevo come un limite mentre oggi credo rappresenti una marcia in più: dove non hai molto te lo devi inventare e hai una determinazione diversa. Nel disco ci saranno diversi elementi che rievocano la mia adolescenza in Valtellina. Uno dei brani, ad esempio, lo scrissi proprio a Sondrio".

Quale città o chi oggi considera la sua “casa”? "Oggi la mia casa siamo io, il mio compagno e i nostri gatti. Nonostante mi affezioni molto al luogo “casa” e alle sue mura, non è così importante dove sia: che sia con mia madre in Toscana o con mio padre in Valtellina, sento di essere serena".

Prossimi progetti? "A settembre ci sarà un nuovo singolo fino ad arrivare all’uscita del disco ma spero di poter ripartire presto anche con il tour nei club".