Carnevale dei matti a Bormio, nel mirino impiegati comunali e Giunta

Grande successo della rassegna che affonda le radici nella storia

Il Carnevale dei matti a Bormio (Nat.Press)

Il Carnevale dei matti a Bormio (Nat.Press)

Bormio, 1 marzo 2017 - È il «Podestà dei matti» a guidare il popolo bormino per ventiquattro ore in quella che è una delle tradizioni carnevalesche più consolidate e affascinanti dell’intera Valle, in un rituale grottesco e divertente che richiama ogni anno spettatori di varia provenienza. L’antico rito, di settecentesca memoria, riproposto la scorsa domenica nella centralissima piazza Kuerc, ha visto in questa ricca e partecipata edizione l’incoronazione del podestà per un giorno - Alessandro Bonetti - il quale, come detta il cerimoniale, ha conquistato le chiavi del Comune dallo spodestato sindaco Roberto Volpato, di cui ha preso il posto e la fascia tricolore, sfilando per il centro cittadino tra l’acclamazione della folla che anima il «Carnevàl di mat».

Una schiera coloratissima che accoglie oltre ai tantissimi che nel corso del tempo si sono tramandati la corona e il mantello di podestà, anche i diversi altri personaggi che popolano la «Compagnia di mat», con in testa l’Arlecchino, cui è devoluto l’importante compito di dare voce, pubblicamente, ai pettegolezzi e alle lamentele deposte in forma anonima dai cittadini nel corso dell’anno, in un’apposita cassetta collocata in piazza del Kuerc: una satira graffiante, che come di consueto non ha risparmiato proprio nessuno, dagli amministratori della città, agli operatori turistici locali, finendo per colpire anche gli impiegati municipali. La divertente arringa ha così toccato, tra il serio e il faceto, temi di stretta attualità, che in questi mesi hanno avuto come protagonista la Magnifica Terra e il comprensorio circostante: dalla realizzazione della tanto discussa galleria di Santa Lucia, all’ipotesi del Comune unico dell’Alta Valle, senza dimenticare la ‘scippata’ Coppa del Mondo e le tante iniziative del comparto turistico, severamente giudicate dai ‘mat’, in quanto ritenute poco affini alla tradizione cittadina. La festa è poi proseguita con il pranzo - la tradizionale polenta dei poveri - mentre nel pomeriggio protagonisti delle attività sono stati i più piccoli: gli Arlecchini e il Podestà dei matti hanno infatti accompagnato le mascherine dei bambini fino in piazza, dove hanno trascorso diverse ore di divertimento, tra baby dance e tantissimi altri giochi. I più coraggiosi, invece, hanno potuto affrontarsi nell’immancabile scalata al palo della cuccagna.