Sondrio, arriva la resa dei conti in casa Lega

Dopo la vittoria del salviniano Sertori tempi duri per i partigiani di Fava

Massimo Sertori con Christian Borromini (Orlandi)

Massimo Sertori con Christian Borromini (Orlandi)

Sondrio, 9 marzo 2018  - Parlano di "gufi" e «traditori». Scrivono sui social che la porta in casa della Lega è aperta a chiunque voglia uscire, perché ha deciso di non sposare la linea di Matteo Salvini e, a livello locale, la candidatura dell’ex presidente della Provincia, Massimo Sertori, entrato a far parte del Consiglio regionale forte di 8.808 preferenze e che nutre anche la speranza di un ruolo importante accanto al neo governatore Attilio Fontana, magari un assessorato alla montagna.

Dopo il successo del Carroccio alle elezioni politiche e a quelle regionali, con la provincia di Sondrio che conferma il territorio più verde d’Italia (alle regionali si è superato il 45% dei consensi, record anche a livello locale), i militanti della Lega, quelli che in questi mesi si sono spesi anima e corpo per la campagna elettorale, vogliono togliersi alcuni sassolini dalla scarpa. Sono diversi, infatti, i militanti di spicco che hanno utilizzato i social network, e in particolare Facebook, per invitare i «dissidenti» a lasciare il movimento. Un messaggio rivolto, è evidente, a chi sin dalle primarie non ha appoggiato Matteo Salvini e, conseguentemente, non ha voluto lavorare con la segreteria provinciale per la candidatura di Sertori, uomo di fiducia proprio del segretario nazionale della Lega. Tra di loro anche personaggi di spicco del Carroccio in Valle, che adesso potrebbero clamorosamente lasciare il movimento.

Parliamo, in particolare, dell’ex segretario provinciale Christian Borromini, che dopo le primarie aveva misteriosamente lasciato la segreteria, ufficialmente per ricoprire un ruolo di spicco a livello regionale in vista del referendum sull’autonomia, ma già allora in tanti ipotizzarono screzi proprio per il fatto che Borromini appoggiava la candidatura a segretario nazionale di Gianni Fava. E poi Gildo De Gianni, amministratore unico della Secam, leghista della prima ora. Impossibile non notare la loro assenza totale in campagna elettorale, un’assenza che i militanti hanno letto come mancato appoggio al candidato locale. E ora in tanti si aspettano che questi «dissidenti» facciano come coloro che sono entrati a far parte del movimento politico «Grande Nord», ossia che non rinnovino la tessera della Lega e abbandonino anche ufficialmente il movimento. E pare che qualcuno abbia già annunciato questa intenzione. Intanto, ora che le elezioni politiche e regionali sono state messe da parte, si inizia a pensare seriamente alle elezioni comunali. «L’alleanza di Centrodestra esce rafforzata da queste consultazioni e si presenterà unita alle amministrative – affermano dalla segreteria provinciale del Carroccio -. La Lega e la coalizione in generale non si preoccupano di chi è uscito o è stato espulso dal movimento (il riferimento è chiaramente a Fiorello Provera, ndr.)». Intanto si registra la soddisfazione del senatore azzurro Adriano Galliani per il risultato ottenuto in Valle.