Madesimo, gli albergatori gettano la spugna: "Crollo dei clienti, ora vendiamo l’hotel"

Monica Tedoldi: il paese negli ultimi anni ha perso un po’ colpi, la pandemia ha messo la parola fine

Monica Tedoldi coi figli Cristiano e Carlotta e il marito Gaetano Capizzi

Monica Tedoldi coi figli Cristiano e Carlotta e il marito Gaetano Capizzi

Madesimo (Sondrio), 26 febbraio 2021 - "La pandemia ci ha dato l’ultima mazzata. Negli ultimi anni la clientela storica si è persa. Madesimo ha accusato un po’ di colpi e non si è riusciti a rimpiazzare i villeggianti di una volta che hanno abbandonato la località, una clientela medio-alta, d’elite, proveniente dalle città, in particolare da Milano. E le strutture ricettive, come altre attività, ne hanno pesantemente risentito. Stagioni sempre più brevi, inverni talvolta con poca neve ed estati piovose. Non siamo più riusciti a rispondere agli impegni assunti in tempi passati, ossia negli anni d’oro del turismo, i Novanta, quando le cose andavano bene...".

Monica Tedoldi, 60 anni, figlia degli albegatori Clito e Angela, che nel lontano 1958 fondarono a Madesimo l’hotel Ferrè, dal nome del ghiacciaio che domina il borgo, nel centro della “perla” della Valle Spluga, spiega il perchè l’albergo di famiglia, a poco a poco, non è più stato in grado di fare fronte all’esposizione debitoria che andava così allargandosi sempre più, sino alla decisione di porre in vendita l’importante struttura ricettiva, in accordo con la banca creditrice. Lo scopo è di evitare che l’azienda di famiglia venga travolta dai debiti e si finisca in Tribunale con un inevitabile fallimento.

"Sono circa 3 anni che abbiamo intrapreso questa iniziativa - spiega l’albergatrice Tedoldi -. Ora ci siamo affidati allo studio dell’esperto avvocato Dario Radice di Milano che ha disposto una vendita stragiudiziale con base d’asta di un milione e 680mila euro. Si terrà il prossimo 30 marzo dalle 10 alle 12. Del resto i nostri figli hanno intrapreso strade diverse: il maggiore, Cristiano, di 27 anni, è ingegnere aerospaziale alla Leonardo di Cascina Costa, ex Agusta, vicino a Malpensa, mentre Carlotta, di 24 anni, è praticante avvocato e lavora nello storico studio legale Canestrini di Rovereto".

"L’albergo dei nostri genitori - aggiunge la donna - conta 25 posti letto per 13 camere e il bar-ristorante ha 100 posti, non pochi. Era stato ristrutturato, oggi è come nuovo. Ma noi, per il crollo della clientela, non siamo più stati in grado di rimborsare alla Bps, che pure ci è venuta incontro, le rate del mutuo. C’è chi è venuto a vederlo, da Bergamo, dall’Inghilterra, dal Comasco, ma poi non ci siamo trovati sul prezzo di vendita. E quest’inverno, causa la pandemia con gli impianti sci fermi, siamo sempre restati chiusi".