Viabilità, il Comitato vuole incontrare il prefetto

Gli attivisti sollecitano la soluzione dei vecchi problemi legati al transito del territorio di fondovalle

Migration

Il Comitato viabilità tellina chiede un incontro al prefetto Bolognesi per fare il punto della situazione viabilistica della zona. Una zona, quella del fondovalle del Comune di Teglio con le frazioni di Tresenda e S. Giacomo attraversate dalla SS38, assai “calda“ anche in previsione delle Olimpiadi del 2026 perché non è interessata in nessun modo da qualsiasi ipotesi di realizzazione di una superstrada. E quindi per molti anni ancora le vetture si incolonneranno in maniera preoccupante in questo tratto, con buona pace dei residenti costretti a respirare sempre più i "gas di scarico".

"Abbiamo nuovamente sollecitato, attraverso il prefetto, un incontro con il sindaco (di Teglio) e presidente (della Provincia) per un aggiornamento – dicono dal Comitato -. Lo chiediamo dal 27 aprile, con numerosi solleciti, ma ad oggi non abbiamo ricevuto nessuna risposta". Il Comitato rivendica anche qualche successo. "È stato accantonato il progetto faraonico (quello che avrebbe previsto "l’eliminazione" del passaggio sul ponte di S. Giacomo per intenderci ndr), non del tutto quello di Valgella nel silenzio totale dei consiglieri comunali. L’accordo tra Provincia, Regione e Rfi ha visto la chiusura di 19 passaggi a livello e ben 3 sono a S. Giacomo ma il progetto originario prevedeva la soppressione di 5. Come Comitato non possiamo che dichiararci soddisfatti visto che è stata accolta la nostra proposta, compreso il nuovo ponte per i mezzi agricoli, prima assente. Certo, per questo ponte va trovata la giusta ubicazione, chiediamo particolare attenzione nella progettazione e che non venga calata dall’alto". E ora sotto con la sistemazione dell’incrocio di S. Giacomo. "Ci si aspetta la sistemazione dell’incrocio. Chi di dovere deve operare con la massima responsabilità e intervenire pensando al bene dei residenti e dei turisti in egual misura.

Perché chi era pronto a spendere tanti milioni dei contribuenti per distruggere il territorio, ora non è in grado di trovare alcune migliaia di euro per sistemare l’incrocio al fine di un miglioramento sulla viabilità? Problema mai preso in considerazione che è la causa delle code nei momenti di punta. Il problema non è il semaforo ma la sua collocazione. Ai tempi sono stati ignorati i suggerimenti di buon senso del sindaco di Castello dell’Acqua e del Comitato di allora. Il semaforo è la sicurezza per i residenti di S. Giacomo. Prima del 2017 immettersi sulla 38 era un rischio, basterebbe analizzare i dati sugli incidenti del prima e del dopo. Detto questo, l’incrocio può e deve essere rivisto, le proposte ci sono e il costo sarebbe minimo rispetto alle cifre da capogiro messe in preventivo per un progetto insostenibile da ogni punto di vista e accantonato… Il primo a crederci dovrebbe essere il sindaco Elio Moretti, ma purtroppo non ha mai sostenuto tale proposta di buon senso". F.D’E.