Valtellina, ponti osservati speciali

Potenziata anche in Valtellina l’azione di monitoraggio Attenzioni particolari sui viadotti con alcune criticità

Ponte del Valdone a Sondrio

Ponte del Valdone a Sondrio

Sondrio, 21 agosto 2018 - Già a seguito del crollo del ponte di Annone Brianza, ben prima della tragedia di Genova, la Provincia di Sondrio ha potenziato il monitoraggio dei viadotti del territorio.

«Stiamo facendo una ricognizione di tutti i ponti. Dove abbiamo rilevato problemi, abbiamo avviato gli interventi o le progettazioni - dichiara il numero uno di Palazzo Muzio, Luca Della Bitta -. Per esempio, il ponte di San Pietro di Samolaco, che rimane a senso unico alternato con semaforo, ha visto un potenziamento. Poi c’è quello di Stazzona, nel territorio comunale di Villa di Tirano, per il quale investiremo circa 600 mila euro». Serviranno ad adeguarlo alle necessità attuali, visto che la sua costruzione risale al 1912. Per il momento, il transito è interdetto ai mezzi che superano le 3,5 tonnellate. «Anche a Mantello stiamo procedendo con la revisione degli stralli», prosegue. Chi frequenta il ponte sul torrente Valdone, all’imbocco della Val Malenco, nel territorio comunale di Torre Santa Maria, parla di un suo abbassamento. I tecnici valuteranno eventuali criticità. Con questi e altri interventi in urgenza o di manutenzione, «cerchiamo di recuperare il tempo perduto, passato a concentrarsi sulle infrastrutture nuove, tralasciando quelle vecchie. È anche una questione culturale», aggiunge Della Bitta che vede di buon occhio la proposta di Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, su un grande piano di manutenzioni.

Ma qualsiasi intervento diventa difficile se le risorse, come quelle provinciali, sono azzerate. «Oltre alle competenze servono i soldi - precisa- Già due anni fa l’Unione delle province italiane ha lanciato l’allarme: si rischia di chiudere le strade provinciali. Nel nostro caso, la scelta è stata di fare questa ricognizione usando le risorse del demanio idrico». Dove l’indagine ha riscontrato oggettive difficoltà tecniche, «abbiamo utilizzato i droni», in altri casi l’incarico l’hanno avuto esperti o appositi macchinari hanno consentito il prelievo di campioni.

Dopo Annone, anche il prefetto di Sondrio, Giuseppe Mario Scalia, ha chiesto lumi sulla situazione di strade e cavalcavia a enti e istituzioni coinvolti. Dalla ricognizione non sono emerse particolari criticità. Anas ha riferito che nelle strutture di sua competenza «non ha rilevato problemi statici tali da costituire pericolo»; mentre i sindaci che hanno riscontrato problemi o condizioni di degrado (più che altro sulle strade) hanno dato corso alle manutenzioni, stanziando i fondi necessari. Si parla in particolare di Aprica, Castello dell’Acqua, Forcola, Gordona, Grosio, Livigno, Morbegno, Piateda e Prata Camportaccio, Sondrio. Altri sindaci hanno segnalato alla Prefettura la mancanza di fondi per intervenire sulle criticità.