Valmalenco Ski Resort, il sogno olimpico dell’imprenditore Vismara

Il progetto di espandersi verso l'Engadina è oggi più vicino grazie ai finanziamenti per i Giochi invernali

Franco Vismara

Franco Vismara

Chiesa in Valmalenco (Sondrio), 1 novembre 2019 - Corre molto in alto, in tutti i sensi, lo sguardo della Valmalenco Ski Resort: l’idea, accarezzata da ormai otto anni e ora più vicina che mai grazie ai finanziamenti che dovrebbero arrivare dalle Olimpiadi invernali 2026 e da eventuali finanziatori potenzialmente interessati, è di espandersi verso quota 3.000 e verso l’Engadina.

«Non per niente siamo nel cuore delle Alpi; Saint Moritz e le sue piste sono a pochi passi da noi: ci stiamo muovendo per raggiungerle e creare un unico bellissimo comprensorio. Non si farà in un anno, ma il nostro obiettivo è arrivarci entro le Olimpiadi», dichiara l’avvocato Franco Vismara, amministratore delegato della società titolare degli impianti del Palù a Chiesa in Valmalenco. «È un progetto partito nel 2013, ma sul quale fantastichiamo da molto prima. A bloccarci sono state prima la crisi e poi i famosi acquirenti che si sono sciolti come neve al sole. Ora la prospettiva delle Olimpiadi ci ha ridato fiducia, potrebbero portare la giusta attenzione alla Valmalenco», specifica.  Se Bormio sogna il collegamento con Santa Caterina e Livigno, non vedo perché noi non possiamo puntare a quello, concretamente più fattibile, con la Svizzera, che aprirebbe tra l’altro un mercato sterminato e ricco di potenzialità», aggiunge.

Con lo sviluppo verticale «arriveremmo al ghiacciaio dello Scerscen poi saliremmo dall’altra parte e ci muoveremmo sia verso sinistra, giungendo a Sils Maria, sia verso destra, fino ai piedi del Corvatsch. Tutto sarebbe collegato con gli impianti del Palù». Per concretizzare l’ampliamento servirà un investimento di circa 100 milioni di euro, «compresa una certa parte alberghiera che dovremo potenziare in vista dell’aumento degli impianti e dell’afflusso turistico». Senza deturpare ovviamente. «Si può pensare, ad esempio, al recupero delle case sfitte, ad un albergo diffuso, non certo a casermoni». Di idee ce ne sono ma «occorre innanzitutto la partecipazione dei locali, speriamo nelle giovani amministrazioni che sono già a conoscenza dello studio, e ovviamente nei capitali - aggiunge - Non solo i soldi pubblici che arriveranno per le Olimpiadi, ma anche capitali di qualche investitore. Vedo tanto interesse delle banche non solo locali».

Ecco quindi che la Valmalenco Bernina Ski Resort si prepara alla stagione invernale con un sogno rinfrescato e impacchettato in una brand image rinnovata nel nome, cui è stato aggiunto il riferimento alla celebre e iconica vetta del Bernina, e nel logo: un volto di una donna formato dalla skyline delle vette della valle e incorniciato da una chioma calda come il sole. Indossa gli occhiali che riflettono la celebre Snow Eagle: la più grande funivia del mondo con 60 chilometri di piste costellate da rifugi in cui gustare i piatti del territorio ammirando un panorama spettacolare.