Raccolta rifiuti, dalle campane al porta a porta: ecco cosa cambia in Valmalenco

Per arrivarci, si avvierà un percorso di condivisione con la popolazione

Raccolta rifiuti porta a porta

Raccolta rifiuti porta a porta

Chiesa Valmalenco, 3 febbraio 2016 - Rifiuti in Valmalenco: c’è l’ipotesi di passare dalla raccolta tramite isole ecologiche a quella porta a porta. Torre Santa Maria e Spriana l’hanno già fatto, mentre l’intenzione degli altri Comuni, al momento confermata da Caspoggio e Lanzada, è di raggiungere l’obiettivo entro la fine del 2016.

Ci stanno lavorando gli assessori dei tre abitati potenzialmente interessati: Fernando Negrini (per Caspoggio), Andrea Nana (per Lanzada) e Roberto Mauri (per Chiesa). Per arrivarci, si avvierà un percorso di condivisione con la popolazione, il cui primo step coincide con l’intervento di Fernando Negrini, «Cos’è stato fatto e cosa si potrà fare in Valmalenco per migliorare la raccolta, la gestione e lo smaltimento dei rifiuti», a conclusione del convegno «Buttare o non buttare, c’è una cosa da imparare» di venerdì 5 febbraio (20.30, Sala Maria Ausiliatrice Lanzada), organizzato dall’Associazione ErreQuadro, Unione dei Comuni Lombarda della Valmalenco, Unione dei Comuni di Spriana e di Torre di Santa Maria.

A precedere Negrini saranno don Andrea Del Giorgio con «Caro San Cristoforo… ovvero quale mondo passeremo alla prossima generazione?, dalla cultura dello scarto ad una vita più umana, comunitaria, responsabile»; la giornalista Giorgia Cozza con «Meno oggetti, più affetti, le vere esigenze dei nostri bimbi non si possono comprare»; l’insegnante Francesca Alessi con «Riusalo tu che a me non serve più», un’iniziativa della scuola secondaria di Ponte e l’artigiano Roberto Fiorendi con «Verso la tariffa puntuale», l’esempio di Boltiere, Bergamo.

Fino ad ora, la raccolta nel comprensorio a vocazione turistica si è servita delle isole ecologiche e della piattaforma in località Castello (Caspoggio), gestita dalle due Unioni della valle, dove i cittadini possono conferire gli ingombranti, il verde e la differenziata. Il passaggio al porta a porta, in base ai calcoli di Secam e alle esperienze degli altri Comuni in provincia che l’hanno già adottato (sono il 95%), dovrebbe incrementare la raccolta differenziata, oggi intorno al 50%, e diminuire i costi. Chiaramente, bisognerà tenere conto dei flussi turistici: nei periodo di alta stagione, si passa da circa 6.000 abitanti a 25mila. 

di CAMILLA MARTINA