Valmalenco, il vescovo a 2mila metri per i cent'anni della chiesa Madonna della pace

Venne edificata dopo la Grande Guerra

La commemorazione in quota

La commemorazione in quota

Caspoggio (Sondrio), 30 luglio 2019 - Dedicata alla Madonna della Pace, per ricostruire una comunità lacerata dal primo conflitto mondiale, la chiesetta dell'alpe Prabello, nel comune di Caspoggio in Valmalenco, ha appena celebrato 100 anni, insieme al vicino rifugio Cristina. Pare che l'idea di costruirla venne a Faustino Pegorari, qualora il figlio Giuseppe fosse sopravvissuto al fronte.

Ad accoglierla con entusiasmo e intraprendenza l'allora parroco don Giovanni Gatti e i caspoggini che trasportarono a spalla il materiale necessario, dal paese lungo un sentiero di 15 km e 1.200 metri di dislivello, visto che la strada che arriva a Campo Franscia fu realizzata solo tra il 1953 e il 1954. Iniziata nel 1918 l'edificazione durò circa un anno e fu un lavoro di squadra: l’altare lo creò Zefferino Dioli, il figlio Erminio si occupò del tabernacolo, Luigi Bricalli e Pasquale Dioli pensarono alla campana, gli alpigiani di Prabello, Campagneda e Acquanegra finanziarono arredi, banchi e il lampadario e il pittore Achille Jemoli di Milano dipinse il quadro «Madonna della Pace», servendosi di una pastorella del posto come modella. Col tempo vennero realizzati ampliamenti e restauri. Alla messa di commemorazione erano presente il vescovo Oscar Cantoni, il vicario generale don Renato Lanzetti, don Andrea Del Giorgio, don Mariano Margnelli, don Gianfranco Ciaponi e don Angelo Gervasoni. Nonostante le previsioni meteo poco incoraggianti, anche se di pioggia, alla fine, se n'è vista poca, l'affluenza è stata importante: più di 200 persone per festeggiare chiesetta e rifugio degli scuri rossi.

Quest'ultimo nacque da un’idea di Ersilio Bricalli, su consiglio del parroco don Gatti e della moglie Cristina. Dai due capostipiti si avvicendarono 3 generazioni (Olivo e Natalina, Franca e il marito Pio e Vania e il consorte Marcello) e una serie di migliorie e ampliamenti, ad attestare il successo della struttura e della sua gestione. Per raggiungere il Cristina la camminata è piacevole: all'arrivo si apre una piana che, «nel 1544, è passata da Lanzada a Caspoggio», spiega il sindaco, Danilo Bruseghini, ringraziando gli alpini per la giornata e i gestori del rifugio ai quali ha donato una targa in legno fatta da Pietro Bruseghini. Altre due targhe hanno ricevuto benedizione: quella del rifugio, in memoria della famiglia alpina che cammina nel tempo, e quella dedicata alla chiesa.