Val Bregaglia, ancora una frana: interrotta la strada del Maloja

Al lavoro anche la Protezione civile valchiavennasca per monitorare il fiume Mera

Diga del Mera

Diga del Mera

Villa di Chiavenna, 1 settembre 2017 - Altre due frane tra la tarda sera di ieri, giovedì 31 agosto, e la mattinata di oggi, venerdì 1 settembre, in Val Bregaglia, una delle quali ancora una volta a pochi chilometri dal confine con l'Italia e Villa di Chiavenna, l'altra a diversi chilometri di distanza, ma la strada ora è interrotta. La nuova colata dal Pizzo Cengalo è scesa nella tarda serata di ieri, mobilitando anche la Protezione civile valchiavennasca.

"Le precipitazioni intense hanno provocato numerosi e ingenti colate di materiale a valle – spiega il presidente della Provincia di Sondrio e sindaco di Chiavenna, Luca Della Bitta -. I nostri volontari di protezione civile hanno monitorato ininterrottamente durante la notte numerosi punti lungo il fiume Mera. La situazione richiede di proseguire in questa attività. Al momento non si riscontrano allarmi sul territorio italiano. Le autorità svizzere con le quali siamo in costante collegamento ci comunicano che lla quantità di materiale scesa a valle è ingente anche se di notte non è possibile avere un quadro chiaro della situazione. Il materiale ha invaso anche la vecchia strada utilizzata in questi giorni che quindi è chiusa. Sono state evacuate altre porzioni di territorio in località Spino e non risultano incidenti a persone".

La rilevante entità della colata ha riempito rapidamente il bacino di contenimento per poi tracimare seppellendo anche la vecchia strada di Spino che veniva usata per garantire la viabilità e ha indotto, oltre alla ovvia chiusura della strada, anche ulteriori evacuazioni. Due persone sono state addirittura sfollate con l’ausilio dell’elicottero. In molti se ne erano già andati di loro iniziativa. Una seconda frana ha interessato stamattina la Val Bregaglia e la strada del Maloja ora è interrotta in due punti. La frana si è staccata finendo sulla strada fra Vicosoprano e Casaccia, occupando la carreggiata, in almeno due punti, per qualche centinaio di metri e causandone la relativa chiusura. Seri i disagi per i frontalieri valchiavennaschi che stamattina dovevano raggiungere il posto di lavoro in territorio elvetico.