Cerca in Thailandia una vita nuova: lo fanno a pezzi e poi lo bruciano

Era di Chiavenna. Ipotesi passionale: ricercati l’ex e il suo compagno

Un'immagine di Giuseppe De Stefani rilanciata dai media thailandesi

Un'immagine di Giuseppe De Stefani rilanciata dai media thailandesi

Chiavenna (Sondrio), 23 gennaio 2017 . Ucciso, fatto a pezzi e poi bruciato. Sono atroci i particolari del brutale omicidio di un italiano in Thailandia, ucciso tre giorni fa ma il cui corpo è stato identificato solo domenica: Giuseppe De Stefani aveva 62 anni, era di Chiavenna, Sondrio, dove ancora risiedeva ufficialmente.

L’uomo da alcuni anni viveva però nel Paese del Sud Est asiatico, da dove ieri è giunta la notizia dell’efferato omicidio sul quale sta ora indagando la polizia della provincia di Phichit, dove è stato rinvenuto il corpo. L’identificazione è stata possibile grazie a un tatuaggio che il chiavennasco, che proprio ieri avrebbe compiuto 62 anni, aveva sulla gamba, e che è stato riconosciuto da un conoscente. A pochi passi sono stati ritrovati anche i resti bruciati di una valigia, con la quale il corpo smembrato sarebbe stato portato nella zona boschiva per poi essere dato alle fiamme. I sospetti si sono presto concentrati attorno alla ex compagna di De Stefani, una 38enne thailandese, Rujira Eiumlamai, e sull’amante di lei, un uomo francese, identificato dai media locali solo come Maurice. I due sarebbero fuggiti dopo il delitto a bordo di una Toyota Yaris targata 1374 Samut Songkhram. Come rivelano i media locali, sarebbe stato trovato un biglietto in cui De Stefani accusa una donna malvagia di averlo amato solo per i suoi soldi. Le autorità sospettano che l’omicidio scaturisca da un triangolo amoroso, forse dettato anche da motivi economici.

Il sospettato francese era già finito su una black list delle autorità thailandesi e sarebbe entrato nel Paese asiatico attraversando illegalmente il confine con il Laos. Gli inquirenti hanno trovato il passaporto italiano di De Stefani a casa della donna, dove sono state rinvenute anche macchie di sangue. L’esperto della sicurezza dell’Interpol in Thailandia, Andrea Vitalone, sta coadiuvando le autorità locali per arrivare al riconoscimento ufficiale della vittima, anche se ormai non ci sono più dubbi. La vicenda è seguita da vicino anche dall’Ambasciata italiana a Bangkok. Giuseppe De Stefani, infermiere generico in pensione, era rimasto vedovo diversi anni fa, e dopo che la moglie, originaria di Campodolcino, paese della Valchiavenna, era stata uccisa da un male incurabile aveva deciso di seguire il figlio in Thailandia, dove tuttora vive e ha avviato un’attività nel settore turistico. Lì aveva conosciuto Rujira Eiumlamai, ma la relazione era già finita. I vicini di casa hanno infatti raccontato di continui litigi, e il biglietto scritto dal chiavennasco lascia pochi dubbi sulla fine della loro storia.