Imprenditore valtellinese ucciso ai Caraibi, indaga anche la Procura

Nicola Gerosa ammazzato per motivi ancora oscuri. Si era trasferito nella Repubblica Domenicana nel 2015

Nicola Gerosa

Nicola Gerosa

Sondrio, 22 ottobre 2019 - Nella giornata di sabato l’angoscia: non riusciva a mettersi in contatto con il padre che viveva dall’altra parte del mondo, e così ha deciso di denunciarne la scomparsa a Sondrio. Poi, domenica, la notizia che nessuna figlia vorrebbe mai ricevere: il papà era stato assassinato a Boca Chica, nella Repubblica Domenicana, dove da qualche anno aveva scelto di vivere. Dopo ore di ansia, quindi, Michela Gerosa ha saputo dalla Farnesina il perché non riusciva a mettersi in contatto da quasi due giorni con papà Nicola, ucciso a sangue freddo, un vero e proprio agguato in stile mafioso davanti agli occhi della nuova moglie, uscita illesa dall’auto bersagliata da colpi di pistola.

La giovane sondriese, 22 anni, sabato ha infatti denunciato la scomparsa del padre, imprenditore 57enne originario di Chiuro, e in Procura a Sondrio è subito stato aperto un fascicolo per scomparsa. Domenica, dopo la tragica notizia, il fascicolo in Procura è rimasto aperto, ma cambiato: ora anche dalla Valtellina si indaga per omicidio volontario a carico di ignoti. «Michela è sconvolta – racconta una persona vicina alla giovane e alla mamma di lei, l’ex moglie di Gerosa -. Era in contatto con il padre, l’aveva sentito telefonicamente di recente, l’aveva chiamata per fargli gli auguri di compleanno. Era tranquillo». I contorni della vicenda sono ancora piuttosto misteriosi, ma da quanto raccontano i media locali si sarebbe trattato di un vero e proprio agguato, probabilmente un assassinio su commissione. Tutto è accaduto attorno alle 22.30 di venerdì, mentre Nicola Gerosa si stava dirigendo in auto presso uno dei suoi negozi in Calle Duarte, una delle vie più turistiche della località. A bordo della vettura anche la moglie, una donna dominicana, Yenifer Clamont. All’improvviso, all’altezza della via Vicini, l’auto è stata affiancata da altre due vetture i cui occupanti hanno cominciato a sparare diversi colpi di pistola calibro 9 verso l’imprenditore valtellinese. L’uomo è stato colpito ripetutamente e per lui non c’è stato nulla da fare; illesa, invece, sua moglie. Gli aggressori hanno fatto perdere immediatamente le loro tracce. Si è trattato quindi di un agguato in perfetto stile mafioso, compiuto da gente esperta, non certo da sprovveduti. La polizia, per fini investigativi, ha fermato ieri Cristian Besana, 42 anni, il socio di Gerosa nelle sue attività a Boca Chica.

Non si sa, al momento, se l’uomo sia sospettato di avere a che fare con l’omicidio del 57enne, le indagini al momento sono circondate dal più stretto riserbo e anche in Procura a Sondrio non sono giunte in queste ore novità o dettagli. Intanto, la figlia Michela domenica sera è andata alla Farnesina, non si sa al momento quando la salma del 57enne potrà fare ritorno in Valtellina dai suoi cari. Nicola Gerosa, infatti, in valle lascia anche il papà, ora in pensione ma per anni impiegato presso le Cantine Negri, e due fratelli. La mamma, ora scomparsa, era molto conosciuta a Chiuro, di cui tutta la famiglia è originaria e dove ancora vivono il papà e il fratello minore, perché per anni ha diretto l’ufficio postale del paese. Nicola si era poi trasferito a Sondrio una decina di anni fa con la moglie e la figlia; poi, finito il matrimonio con la valtellinese, nel 2015 aveva lasciato l’Italia e si era trasferito nella Repubblica Domenicana, dove aveva poi incontrato la donna che ha sposato in seconde nozze. «Non lo conoscevo personalmente, ma tutto il paese è sconvolto e vicino alla famiglia di Nicola – commenta il sindaco di Chiuro, Tiziano Maffezzini -. Ora speriamo che si scopra chi ha ucciso il nostro compaesano».