Uccisa in casa davanti alla figlia con 11 coltellate

L’8 maggio 2020, nella loro abitazione di Milzano, Gianluca Lupi uccise la moglie Szuzsanna Mailet, 39 anni, che voleva separarsi, con undici coltellate. Per l’accusa, davanti alla primogenita Carolyne, 15 anni. La Corte d’assise il 20 dicembre lo ha condannato a 24 anni. Il pm Carlo Pappalardo aveva chiesto l’ergastolo. Ma i giudici, accogliendo in parte le richieste dell’avvocato della difesa Gianbattista Scalvi, hanno escluso l’aggravante dei motivi abietti e futili e messo in equivalenza le generiche con le altre aggravanti contestate (il rapporto di parentela con la vittima e il compimento del delitto alla presenza della figlia minore). Rappresentante di surgelati, 41 anni, Lupi e consorte stavano insieme dal 2004. La storia era andata bene fino alla nascita del terzo figlio – Ettore, 4 anni, affetto da una grave patologia – e fino a una vacanza in colonia durante la quale la donna conobbe un animatore del grest di 27 anni. L’imputato si mise in testa di essere tradito. Stanca dei controlli ossessivi, la 39enne chiese la separazione, che Lupi accettò. Ma la sera dell’8 maggio prese un coltello da cucina, lo piantò nel collo e nell’addome della compagna.