Fiamme e paura a Tresivio: incendio sospetto e fumo

Una task-force al lavoro con due velivoli. "Abbiamo abbandonato le case"

Incendio a Tresivio

Incendio a Tresivio

Tresivio (Sondrio) - Non ci sono abitazioni evacuate, al momento. Questo, unitamente al fatto per nulla scontato che non ci siano feriti o intossicati, è l’unico dato positivo dell’incendio che nel pomeriggio di ieri si è inizialmente sviluppato negli speroni rocciosi e boscati sotto il Calvario, in territorio comunale di Tresivio, per poi estendere, in breve, il proprio raggio d’azione.

" L’allarme - spiega il sindaco del paese retico, Fernando Baruffi (nella foto)- è scattato attorno alle 17.30, quando alcuni abitanti hanno notato i primi focolai. Subito sono entrati in azione i nostri volontari del Gruppo antincendio della Protezione Civile, ben presto supportati dai Vigili del fuoco del Comando provinciale di Sondrio e dai nostri pompieri volontari".

A sera ieri le squadre - complessivamente circa una ventina di uomini, compresi i Vigili del fuoco volontari di Ponte in Valtellina accorsi sul posto - erano ancora ad operare sul territorio, unitamente a due velivoli dell’antincendio mandati dalla Protezione Civile regionale di Milano che pescavano l’acqua dall’Adda. Le fiamme, una volta completamente domate, daranno anche lavoro agli esperti dei Vigili del fuoco e ai militari del Gruppo Carabinieri Forestali, per valutare la possibilità che, al momento è tutt’altro che esclusa, che il rogo abbia avuto un’origine dolosa.

"Le fiamme, che hanno trovato un facile innesco nel terreno asciutto per i lunghi mesi di siccità, sono state notate sprigionarsi in più punti diversi nel medesimo momento", ha detto uno degli uomini intervenuti per le non facili operazioni di spegnimento, vista l’asperità dei luoghi e il vento. Il fumo, nel frattempo, era visibile a diversi chilometri di distanza, per le dense colonne alzatesi verso il cielo. E non pochi residenti, in particolare quelli che vivono nelle ville sparse dalla statale 38 dello Stelvio sino a salire in paese, hanno vissuto diverse ore di apprensione, temendo di dovere essere costretti a una rapida evacuazione, da un momento all’altro, mentre il fumo invadeva anche le loro abitazioni. "Siamo andati via - racconta una giovane donna -. L’aria era diventata irrespirabile. Il giardino, pieno di cenere, sembra quello di una casa ai piedi del vulcano quando avviene l’eruzione".