Linea Tirano-Milano, treni sotto accusa: ritardi e soppressioni nel mirino dei viaggiatori

La denuncia della Filt Cgil: "Problemi trascurati ormai da troppo tempo"

Pendolari

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Ritardi cronici, soppressioni di convogli e altri problemi sulla linea ferroviaria valtellinese. Questa la denuncia della Filt (Federazione italiana lavoratori trasporti) della Cgil che, ogni giorno, raccoglie le tante, tantissime, lamentele degli utenti della provincia di Sondrio che scelgono il treno come mezzo di trasporto per recarsi al lavoro o a scuola. "Per l’ennesima volta ci tocca farci portavoce delle continue lamentele e del malcontento generale che i molti ritardi e le soppressioni di servizio sulla nostra tratta ferroviaria stanno generando ormai da troppo tempo – dice in un comunicato la Filt Cgil provinciale del segretario generale Andrea Frangiamore -. La nostra è sempre stata una tratta fragile, il binario unico non ha mai aiutato, ma da quest’estate, quindi dalla chiusura totale del servizio per i lavori straordinari, la linea non ha mai ripreso a funzionare come dovrebbe". Dopo il danno la beffa. "A tre mesi dalla riapertura, chi si avventura come passeggero, si ritrova a dover fare i conti con ritardi cronici e soppressione all’ordine del giorno. Il grosso del problema è causato da quelli infrastrutturali irrisolti o addirittura aggravati, come i rallentamenti sul ponte tra Morbegno e Ardenno o quello prima di Colico, oppure l’istituzione della fermata di Mandello senza modifiche degli orari, per fare degli esempi. Disastrosa a livello infrastrutturale risulta proprio in questi giorni l’istallazione dei cosiddetti Paipl, apparecchiature di sicurezza per i passaggi a livello, che risulterebbero troppo sensibili, e che, con una pioggia "pesante" e forte più del solito o con la neve (strani fenomeni atmosferici per una valle alpina), impongono l’arresto dei treni, dando non poco filo da torcere ai tecnici di Rfi".

Ma ci sono tanti altri problemi. "Ulteriori ritardi sono causati dalla mancata sostituzione di tutto il materiale rotabile già da noi altre volte denunciata e i guasti treno e/o ad altre parti dell’infrastruttura. Per non parlare della soppressione programmata di molti convogli sostituiti con autobus. Come per esempio la sostituzione del primo e ultimo treno diretto, di cui Trenord non si è premurata neanche di dare pubblicità. I mezzi sostitutivi spesso non sono adeguati per capienza, rispetto al numero dei passeggeri, e che quindi lasciano a terra i passeggeri. È il caso degli studenti che, sulla tratta Sondrio-Tirano, spesso vengono lasciati a piedi e non riescono a recarsi a scuola in tempo".

"Ci rivolgiamo alla politica del territorio, che non sta battendo nessun colpo per difendere l’interesse dei cittadini valtellinesi nei confronti dei disservizi causati da Trenord e da Rfi e chiediamo a chi di dovere di assumersi le proprie responsabilità. I valtellinesi sono stanchi di promesse e vogliono vedere i fatti".