Valtellina: "Treni ancora in ritardo". Per Rfi la linea è in rodaggio

Dopo tre mesi di lavori di ammodernamento della tratta fra Colico e Tirano arrivano le spiegazioni di Rete ferroviaria per i disagi subiti dai pendolari

A fare le spese dei disagi sulla Milano-Tirano sono sempre i viaggiatori

A fare le spese dei disagi sulla Milano-Tirano sono sempre i viaggiatori

I treni in Valtellina sono in ritardo. I disagi per pendolari e turisti continueranno ancora per un po’ di tempo. Quanto? Non è ancora dato saperlo con precisione ma prima di ritornare ad una certa "normalità" bisognerà attendere ancora del tempo. I ritardi sulla tratta Colico–Tirano (quella interessata quest’estate da massicci e necessari lavori, si attestano sulla ventina di minuti, abbastanza per perdere coincidenze con bus e abbastanza per arrivare al lavoro in ritardo). A questo punto, come hanno ricordato molti utenti, "era meglio quest’estate quando c’erano i bus sostitutivi".

"Ogni giorno sono tante le segnalazioni di pendolari e/o studenti che ci informano del ritardo dei convogli in Valtellina – dice Michele Fedele, referente settore trasporti della Cisl di Sondrio -. Molti pendolari hanno espresso la preferenza per il servizio autobus che, durante l’estate, ha sostituito il treno con una puntualità media maggiore rispetto al servizio ferroviario. Noi non vogliamo dare la colpa a nessuno, anche perché non servirebbe a nulla, ma chiediamo sia a Trenord sia a Rfi di trovare una soluzione e di informare gli utenti dei ritardi".

Ma quali sono i reali motivi di questi ritardi? Sul sito e sull’App Trenord "segnala che fra Sondrio e Colico, su disposizione di Rfi, i treni devono viaggiare alla velocità ridotta di 80 km/h, che in due tratti diventa di 30 km/h invece che quella prevista che nella tratta varia tra i 95 e i 135 km/h". Questa riduzione, in pratica, porta ai ritardi di 15 minuti rispetto all’orario programmato. Quindi non è Trenord a dover rispondere. E così siamo andati ad interpellare Rfi.

"È normale. Quando si effettuano lavori di questa portata, la procedura prevede che per un certo periodo i treni debbano percorrere i tratti interessati dai lavori a velocità ridotta, ai fini del consolidamento della sede ferroviaria. E’ un protocollo molto importante anche per la sicurezza".