Tragedia in canitere, in quattro chiedono l’abbreviato

Dal quinto nessuna richiesta mentre gli altri hanno avanzato la possibilità di portare testimoni

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Davanti al gup di Como Carlo Cecchetti, ieri mattina, quattro imputati su cinque hanno chiesto di poter essere processati con rito abbreviato, condizionato alla possibilità di portare davanti al giudice dei loro testimoni. E’ così stata rinviata a inizio luglio l’udienza preliminare per la morte di Zyber Curri, operaio di 48 anni di origine kosovara residente a Edolo, vittima di un infortunio sul lavoro avvenuto all’interno del cantiere per la realizzazione dell’impianto idroelettrico “Cavargna Alta“ il 12 dicembre 2018. In udienza preliminare sono comparsi: Giuseppe Argentieri, 53 anni, ritenuto datore di lavoro “formale“ di Ziber, in quanto amministratore unico della Hera srl di Gallarate, subappaltatore dei lavori di rivestimento del muro in sassi, previsti all’interno del cantiere. Assieme al lui, sono accusati Maria Teresa Belottini, 59 anni e Livio Belottini, 66 anni, la prima in qualità di amministratore unico dell’impresa subappaltatrice Edilnova srl di Teglio, datore di lavoro “di fatto“ di Curri, il secondo consulente esterno della stessa società e preposto all’antinfortunistica. Infine Carlo Graneroli, 51 anni di Tirano, coordinatore dei lavori, e Gabriele Andreoli, 38 anni di Teglio, amministratore unico della Costruzioni Andreoli di Milano, impresa affidataria delle opere.

Ognuno dei quattro imputati ha indicato diversi testimoni da sentire, complicando la richiesta complessiva, e rendendola simile a un processo dibattimentale. Tuttavia sarà il giudice a decidere se ammettere i quattro imputati al rito alternativo. Il quinto non ha invece fatto alcuna richiesta, ed è quindi possibile che andrà a dibattimento. Curri era caduto in una scarpata, mentre camminava lungo un costone e trasportava a mano alcuni materiali edili, scivolando sul fondo ghiacciato per una trentina di metri. Pa.Pi.