Traforo del Mortirolo: "Un bel sogno"

Valtellina e Valcamonica a confronto: "Progetto possibile per il rilancio economico e turistico" di EMMANUELA TUBELLI

Il tavolo dei relatori con il presidente degli Artigiani Gionni Gritti

Il tavolo dei relatori con il presidente degli Artigiani Gionni Gritti

Aprica (Sondrio), 22 maggio 2016 - «Unire la montagna, unire l’economia, unire l’Europa», uno slogan che racchiude in sé tutti gli intenti e i risvolti legati al progetto di traforo del Mortirolo, auspicata via di congiunzione tra Valtellina e Valcamonica, protagonista del convegno svoltosi sabatoi mattina ad Aprica. Istituzioni delle principali realtà interlocutorie, ma soprattutto artigiani, piccoli e medi imprenditori, hanno così risposto numerosi alla chiamata di Confartigianato imprese di Sondrio e Brescia, fautrici della tavola rotonda dedicata alla realizzazione del progetto, il tanto chiacchierato tunnel intermodale rotaie-gomme, lungo poco meno di 14 chilometri e atto a collegare Edolo a Tirano con tempi di percorrenza dimezzati rispetto agli attuali. Al centro di piani infrastrutturali ormai da decenni, il traforo è descritto come «un sogno per chi vive e lavora in montagna e vuole continuare a farlo» nelle incisive parole di Carla Cioccarelli, sindaco di Aprica e padrona di casa della convention.

Eppure sembrano da più parti ormai maturi i tempi affinché dai proclami si passi finalmente ai fatti e in tal senso garantita resta la vigilanza delle associazioni di categoria, come emerso dagli interventi dei presidenti di Confartigianato Brescia e Sondrio, Eugenio Massetti e Gionni Gritti. Sulle opportunità dell’intervento si è pronunciato in particolare il presidente della Provincia di Brescia, Pierluigi Mottinelli che ha dichiarato: «Se non ora, quando? Non sussistono oggi impossibilità economiche che impediscano la realizzazione del traforo. I fondi dei comuni confinanti e la macroregione alpina offrono condizioni irrinunciabili, da cogliere per creare una ferrovia di vocazione turistica». I vari spunti emersi dai singoli interventi, hanno poi trovato risposta nelle conclusioni affidate al sottosegretario della Regione Lombardia alle politiche della montagna e Macroregione alpina, Ugo Parolo, che ha analizzato innanzitutto lo scenario, definito di «sopravvivenza», che si prospetta per la Regione e per gli enti locali in vista del depotenziamento di poteri paventato dalle riforme costituzionali.

Un’ipotesi che, ad ogni modo, non deve distogliere dall’obiettivo primario delle diverse comunità lombarde, che resta quello di costruire una rete ampia e condivisa. In tal senso il sottosegretario ha specificato, rispondendo ad alcune provocazioni, che «il progetto del Mortirolo non confligge con quello dello Stelvio. A quest’ultimo corrisponde uno studio di fattibilità avviato perché a finanziarlo è stata Bolzano, mentre Regione Lombardia non ha investito nulla. Vedremo dove condurrà l’esame».