Tangenziale di Sondrio Un progetto che non piace

Lo studio ridimensionato non convince chi abita e lavora a Montagna e gli utenti della strada. Gli autotrasportatori: "Vogliamo essere coinvolti"

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di Fulvio D’Eri

La soluzione per il proseguo della tangenziale di Sondrio non piace. Si spera nel nuovo ministro alle Infrastrutture Salvini che ben conosce la Valtellina. Infuriano infatti le polemiche attorno alla bretellina, con rotonde annesse, che dovrebbe sorgere nel Comune di Montagna. Archiviato o accantonato, non è dato sapere il perché ma probabilmente per mancanza di fondi, il progetto che voleva il prolungamento della tangenziale fino a Tresivio, ben 4 chilometri più a est, in direzione Tirano e Bormio, è spuntata la nuova soluzione per bypassare l’attuale vergognoso sbocco della tangenziale sondriese che termina con una curva su un passaggio a livello. Un problema per la viabilità. Ma la soluzione trovata non convince residenti, chi ha attività e non solo. In pratica, in ottica olimpica, sullo snodo del Trippi, quasi interamente sul territorio di Montagna oltre che su quello di Sondrio, si è scelto di costruire un viadotto sopraelevato che, posto dopo una rotatoria posizionata circa 700 metri prima dell’attuale termine della tangenziale in via Europa, permetterà ai veicoli di bypassare il famigerato passaggio a livello. Il problema è che lo svincolo terminerà solo poche centinaia di metri dopo e le vetture ritorneranno a percorrere l’attuale SS38 nei pressi della ditta di trasporti Gianolini. Una soluzione che, contrariamente a quella ipotizzata dall’Anas nei primi anni 2000 e cioè con una bretella di oltre 4 chilometri fino a oltre Poggiridenti, non risolverà di certo il problema viabilistico della zona del Trippi. La prima ad esprimere un parere negativo su questa soluzione è stata il sindaco di Montagna Barbara Baldini che ha ribadito tutte le sue perplessità anche dopo la conferenza di servizi del 20 ottobre scorso.

"Se è questa la soluzione definitiva non possiamo che esprimere le nostre perplessità – fa eco Matteo De Campo, presidente della Federazione autotrasportatori italiani di Sondrio – su questo progetto. Siamo fortemente preoccupati per le attività limitrofe, penalizzate da questa soluzione, e per i residenti di Montagna. Ma siamo certi che questa opera migliorerà la viabilità e non la peggiorerà? E che dire di quella rotonda prevista poco prima del viadotto? Secondo il mio parere in quel tratto si formeranno molte code. Dall’altra parte della tangenziale si stanno trovando le soluzioni per eliminare (giustamente) la rotonda della Sassella e qui invece ne costruiamo un’altra? Si rischia, come si dice in gergo, che la toppa sia peggio del buco. Quel che ci dispiace, inoltre, è che noi come associazione degli autotrasportatori non siamo stati coinvolti in nessun modo nelle decisioni inerenti questo snodo viabilistico. Un peccato. Da tempo chiediamo che qualcuno ci spieghi le logiche di progettazione. Ma tutto ancora tace…".