Chiavenna plaude Francesco: "Suor Laura beatificata, bravo Papa"

La città promuove l’iniziativa del pontefice per il martirio della religiosa uccisa

Antonia Della Pedrina

Antonia Della Pedrina

Chiavenna (Sondrio), 21 giugno 2020 - "Sono suonate a festa tutte le campane. Anche quelle di Santa Maria, i cui rintocchi mai ci sono perchè la torre campanaria non è particolarmente salda, e anche quelle di San Bartolomeo. Un tripudio di campane".

Sorride Gaetano Faldarini, nella centralissima via Dolzino, quella dello shopping, e aggiunge: "Per la città di Chiavenna un evento importante quello in Vaticano. Quando accadde il fattaccio la città ne uscì un po’ male. Per un po’ fu sinonimo di satanismo, anche se questo abito cutitogli addosso non era il suo".Chiavenna, il giorno dopo l’annuncio di papa Francesco dell’ok alla beatificazione di suor Maria Laura Mainetti, uccisa a coltellate in nome di Satana il 6 giugno 2000 da tre minorenni del posto, “esulta” per il decreto di martirio per la religiosa, arrivato a 20 anni dalla sua tragica fine. «All’epoca abitavo a Milano - rammenta Olga Caligari - ma quando ho iniziato a insegnare, a Chiavenna, una delle mie prime colleghe alla Primaria era proprio suor Laura. Suora convinta della scelta vocazionale e persona bella dentro. Conservo un bellissimo ricordo di lei". "Una tragedia immensa - commenta Riccardo Rogantini -. È stata una grande: come si fa a perdonare mentre ti ammazzano? Lei ha avuto la forza di farlo. Non si meritava di fare quella terribile fine".

Anche un anziano sportivo molto conosciuto nella città del Mera non si sottrae dal rievocare quel giorno e dal sottolineare l’importanza dell’iniziativa del pontefice. "Lei era una buona - dice infatti Andreino Peron, 88 anni - non pensava al male. E c’è cascata. È stata tanto ingenua. Fu un errore fatale andare a quell’appuntamento, sola, nel cuore della notte. Oggi, a distanza di tanto tempo, si parla di quella vicenda che ha scosso l’Italia intera". "Siamo d’accordo con il riconoscimento del Santo Padre - affermano i coniugi Giovanna e Vincenzo Tacelli -. Speriamo che il suo martirio sia di esempio per tanti giovani di oggi e di domani. E le ragazze che hanno ucciso, come stanno vivendo questa cosa? Le fa meditare sul male fatto? Sulla loro coscienza, al di là della giustizia umana, resterà il peso di quello che hanno fatto e, allo stesso tempo, la beatificazione può rappresentare un momento di rinascita per loro". E Bruno Rigamonti si reca in via Poiatengo, dove è stata uccisa: "Porto un mazzo di fiori. Noi chiavennaschi siamo contenti per la decisione di papa Francesco. Aspettiamo il momento per andare a Roma alla cerimonia di beatificazione". Anche fra i negozianti c’è soddisfazione per la notizia giunta dalla Città del Vaticano.

«È da diversi anni che il processo di beatificazione andava avanti - dichiara Antonia Della Pedrina -. Sono stati trovati tutti gli scritti e la documentazione che hanno consentito di ricostruire, almeno in parte, il bene che la religiosa ha fatto per la comunità. Tanti hanno avuto modo di apprezzarla di persona, altri magari meno". "Condivido quanto ha fatto il papa - afferma Andrea Fagetti -. Quella povera donna venne uccisa con ferocia e senza alcun motivo. Ogni 6 giugno si ricorda l’anniversario della sua morte e, d’ora in poi, questo anniversario avrà un valore ancora maggiore per Chiavenna".