Stagionali sempre più rari, si guarda alle scuole

Fra Valtellina e lago di Como le presenze sono tornate quelle del pre-lockdown ma manca il personale

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Dopo due anni senza turisti adesso a preoccupare sul Lario, in Valtellina e in Valchiavenna è la mancanza di lavoratori del settore alberghiero e della ristorazione, gli stagionali che da queste parti sono merce rara specie da quando a far concorrenza alle aziende locali ci si è messa la Svizzera.

Nel Livignasco il numero dei frontalieri che ogni giorno si recano in Engadina è passato negli ultimi due anni da 200 a 600, addirittura dal Canton Grigioni organizzano i pullman per consentire ai lavoratori di spostarsi più agevolmente senza avere il problema dell’auto. Il risultato è che molti ristoranti e rifugi sono costretti a tenere aperto a metà, non perché manchino i turisti che anzi fanno la fila, ma perché non si trovano camerieri disposti a servirli. Sul lago di Como non va molto meglio: barman, camerieri, cuochi e personale di cucina sono merce moto rara anche in questo caso perché gli stagionali preferiscono andare in Canton Ticino dove gli stipendi sono il doppio, se non il triplo, rispetto a quelli italiani. Per questo gli albergatori di Confcommercio Como hanno deciso di "coltivarsi in casa" i loro futuri collaboratori lanciando un progetto sperimentale rivolto agli alunni delle scuole secondarie di primo grado, le vecchie medie.

I primi a essere coinvolti sono stati i ragazzi di seconda e terza dell’Istituto Parini di Como che in queste settimane hanno visitato diverse strutture alberghiere del territorio per "toccare con mano" il lavoro di reception, camerieri, barman e responsabili dei piani.

"Un progetto sperimentale – spiega il presidente dell’Associazione Albergatori di Confcommercio Como, Luca Leoni – servito per seminare e raccogliere, si spera, i frutti nel futuro. È importante trasferire nei ragazzi la passione per questo lavoro che, nonostante i sacrifici, porta anche tantissime soddisfazioni". Al termine del tour ai ragazzi è stato consegnato un attestato e il piano di studi degli istituti turistici presenti in Provincia di Como.

Roberto Canali