Sondrio-Puglia, tutta in sella per due

Architetto e poliziotto in pensione hanno come meta Mariotto (Bitonto), il paese natale di Angelo De Palo, stimato ex agente

Primo a destra Nicola Giana con Angelo De Palo in sella

Primo a destra Nicola Giana con Angelo De Palo in sella

Sondrio- Dalla Valtellina alla Puglia a cavallo. Il sogno di Angelo De Palo sta diventando realtà. In un mondo in cui tutto viaggia a mille all’ora, in cui i social stanno facendola (troppo) da padroni assoluti soprattutto con le nuove generazioni, due "cow boy" valtellinesi sono partiti una decina di giorni fa da Busteggia per raggiungere Mariotto, frazione di Bitonto (Bari), in sella a due cavalli che sono diventati amici inseparabili: la splendida haflinger Iris (18 anni) e l’altrettanto splendido castone spagnolo Cubito (12 anni). Un’avventura che è il coronamento di un sogno per De Palo e una grande avventura per Nicola Giana (architetto accompagnatore di montagna, anche lui appassionato di cavalli che ha sposato in pieno la voglia di avventura di Angelo, poliziotto in pensione. Abbiamo raggiunto telefonicamente i due cow boy valtellinesi nella giornata di ieri mentre stavano arrivando nei pressi di Parma.

"Io sono da sempre un amante dei cavalli – dice De Palo – e ho origini pugliesi, sono di Bitonto e precisamente della frazione di Mariotto, la meta del nostro viaggio. Il mio sogno parte da lontano, mi sono sempre detto di voler un giorno partire da Sondrio e di volere arrivare a Mariotto facendo un viaggio a cavallo. Cinque anni fa sono andato in pensione… e subito ho incominciato a pianificare questo viaggio. Un giorno Nicola mi ha chiesto se avesse potuto partecipare e insieme ci siamo imbarcati in questa avventura lo scorso 22 maggio partendo da Busteggia". La prima parte dell’itinerario prevedeva di oltrepassare le Prealpi Orobie. "Siamo partiti e, attraverso la Val Madre, siamo arrivati a Foppolo (Bg) e abbiamo percorso poi tutta la Val Brembana (Bg). Poi da Mapello siamo transitati vicini a Cremona e, una volta raggiunta la foce del Po’, siamo arrivati a Parma, Scenderemo "costeggiando" l’Adriatico e poi nel finale percorreremo la Trattura (una via dove in passato si praticava la transumanza, ndr.) nel tratto finale". Ma che esperienza è stata finora?

«Bellissima. Ormai siamo in 4 perché con Iris e Cubito si è instaurato un rapporto strettissimo. Mediamente percorriamo 27 chilometri ma venerdì ne abbiamo fatti 42. Una volta terminata la tappa, solitamente, montiamo il nostro recinto elettrificato in un posto idoneo, montiamo il fornelletto, facciamo da mangiare e poi ci riposiamo in vista del giorno successivo. Ma navighiamo anche a vista, contiamo di arrivare a destinazione tra un mesetto. Oggi (ieri per chi legge, ndr.) abbiamo effettuato un “pit stop” più corposo, ci siamo fermati in un agriturismo perché abbiamo bisogno di un maniscalco per ferrare i cavalli. Il nostro viaggio è bello anche perché conosciamo tante persone, parliamo con loro e, spesso e volentieri, riceviamo aiuto… cibo e bevande. Per ora tutto è andato liscio, l’avventura prosegue…".