Sondrio, la protesta delle mamme: "Non esternalizzate l'asilo nido"

Sit-in dei genitori davanti al comune, ma l’assessore conferma le scelte fatte: nessun passo indietro

Il sit-in davanti al comune

Il sit-in davanti al comune

Sondrio, 23 febbraio 2020 -  Una decina di mamme e papà di bambini dell’asilo “La coccinella” di Sondrio si sono ritrovati nella mattinata di sabato 22 febbraio  sotto il comune, una forma di protesta contro la decisione dell’Amministrazione di esternalizzare il servizio. Una piccola delegazione ha poi incontrato l’assessore all’Istruzione, Marcella Fratta. "Ci ha ribadito le motivazioni illustrate in precedenza, nessun spiraglio o possibilità che il Comune faccia un passo indietro - racconta Federica, una delle mamme presenti ieri a Palazzo Pretorio -. Rassicurazioni, però, a cui noi non crediamo, siamo convinti si tratti di una scelta politica. L’unica novità è che possa esserci la possibilità per il Comune di assumere direttamente e a tempo indeterminato educatrici in sostituzione delle due che presto andranno in pensione. L’assessore si è impegnata a vagliare la possibilità offerta da una legge del 2019".

Presenti, a supporto di genitori, alcuni rappresentanti della minoranza, fortemente contraria alla scelta. "Una decisione sbagliata e che non si basa sui presupposti decantati da sindaco e assessori – afferma Stefano Angelinis della lista Giugni sindaco -. Infatti, l’esternalizzazione non produce un risparmio di costo, tant’è vero che sono stati messi a bilancio 50mila euro in più rispetto al passato. C’è poi da sottolineare che non si tratta di un servizio che non funziona, anzi, è un fiore all’occhiello per il Comune di Sondrio.

L’Amministrazione rivendica la bontà della decisione giustificandola con la difficoltà di assunzioni da parte del Comune, difficoltà che, però, ci sono sempre state e sempre sono state affrontate. E questo dovrebbe fare l’Amministrazione, eletta anche per gestire queste complessità. Senza contare che il Comune, in realtà, sta facendo assunzioni in altri settori". Il consigliere Angelinis, poi, chiede alla Giunta di parlare chiaro. "Dicono che si tratta di una sperimentazione, ma come è possibile in un settore tanto delicato pensare che si possa tornare indietro dopo un periodo di prova? - si chiede -. Non è vero che è una sperimentazione, non è vero che tutto rimarrà come prima, l’Amministrazione comunale dovrebbe avere almeno il coraggio di dire le cose come stanno e prendersi la responsabilità di una decisione politica e, soprattutto, definitiva".