Alba, orizzonte sempre più nero

I dipendenti della Coop sotto inchiesta sono da mesi senza stipendio

Lavoratori della coop Alba

Lavoratori della coop Alba

Sondrio, 23 maggio 2019 -  La situazione in cui versano i dipendenti della cooperativa Alba non è più sostenibile. Lo affermano i sindacati, e in particolare Fp Cgil. «È intollerabile la situazione che stanno vivendo da gennaio le lavoratrici e i lavoratori (una quarantina) della cooperativa sociale Alba – afferma Laura Rigamonti per la segreteria provinciale -. Senza stipendi da 5 mesi, stanno portando avanti i servizi a loro assegnati, con grande senso di responsabilità e professionalità si recano al lavoro quotidianamente sperando che la situazione si sblocchi. Ricordiamo che Alba gestisce servizi dedicati a persone in situazioni di fragilità: residenze per anziani e servizi assistenziali/educativi per anziani e disabili.

A dicembre, con il sequestro di questa ed altre coop con la gestione del Tribunale di Catania (dove ha sede la direzione operativa), è stato nominato un amministratore per la gestione straordinaria. Questo ci aveva fatto sperare in una risoluzione delle problematiche in tempi brevi e certi. Purtroppo, ad oggi, dobbiamo constatare che la situazione è insostenibile, le lavoratrici e i lavoratori sono esasperati, non possono fare affidamento sulla loro retribuzione ma i mutui, le spese, le bollette non aspettano, e non si vedono soluzioni a breve. Noi abbiamo avviate tutte le azioni sindacali e vertenziali necessarie».

Rimangono, tra l’altro, aperti i numerosi problemi legati alla gestione dei servizi gestiti dalla coop: alcuni enti hanno affidato temporaneamente i propri servizi ad altre cooperative sociali, in attesa di espletare nuovi bandi di appalto; mentre la maggior parte dei Comuni sta aspettando la conclusione, «senza preoccuparsi – prosegue Rigamonti - della condizione degli operatori che portano avanti i servizi che hanno dato in gestione». E, a proposito del prossimo affidamento, la Fp Cgil auspica «che la costruzione dei capitolati di appalto nei bandi non cavalchi la logica del massimo ribasso privilegiando il criterio meramente economico rispetto alla qualità, soprattutto quando si tratta di lavoro di cura di soggetti fragili».