Sondalo, lupi predatori "morigerati": indennizzi per 44 casi

Dal 2012 uccisi in regione 230 ovini e 30 caprini per un totale di 37mila euro. La loro capacità di fare danni è nettamente inferiore a quella dei cinghiali

L’ultima strage di pecore è avvenuta lo scorso fine settimana nel parco dello Stelvio

L’ultima strage di pecore è avvenuta lo scorso fine settimana nel parco dello Stelvio

Sondalo (Sondrio) - Al netto delle rimostranze degli allevatori, che si lamentano per gli attacchi a pecore e capre, ma finora sono stati tutti indennizzati, i grandi predatori producono infinitamente meno danni degli ungulati, prima tra tutti cervi e cinghiali che negli ultimi anni sono diventati un vero e proprio flagello per gli agricoltori. Almeno dal punto di vista economico il confronto non ammette repliche. Nel periodo 2012-2021 sono state evase 44 richieste di indennizzo che hanno riguardato circa 230 ovini e 30 caprini predati. Tre richieste di indennizzo hanno riguardato predazioni su bovini: 6 capi in provincia di Pavia e c’è anche un asino in provincia di Bergamo. Nel 2021 sono state censite 14 aggressioni, nel gennaio scorso nel Parco di Montvecchia in provincia di Lecco in un solo assalto sono state uccise 14 pecore, altre 20 hanno fatto la stessa fine in Val Fontana a maggio.

Le richieste di indennizzo nel periodo 2012-2021 hanno interessato, in ordine decrescente di numerosità, le province di: Brescia, Pavia, Sondrio, Como e Bergamo per un totale di circa 37mila euro. Molto meno dei danni provocati ogni anno dai cinghiali che costano alla regione in media 400mila euro l’anno. Dal 2014 al 2021 è stato possibile riscontrare un aumento della presenza di lupi, filmati anche nei video delle fototrappole piazzate sul territorio dalle guardie forestali, oltre che dal ritrovamento di esemplari feriti o morti. La maggior parte degli attacchi si sono concentrati in Alto Lario, Alta val Camonica e la media Valtellina, versante Orobico. Sono però in aumento le segnalazioni, confermate soprattutto da assalti di predazione e fototrappole, di individui singoli che hanno abbandonato il branco di origine. A maggio un individuo sul versante retico della Valtellina, in val Fontana, probabilmente proveniente dalla Svizzera, nel 2020 individui singoli nelle province di Lecco, Lodi, Cremona e Mantova e nel parco del Ticino.

L’ultima strage di pecore è stata scoperta nel corso del fine settimana in Val di Rezzalo, nel territorio di Sondalo all’interno del perimetro del Parco dello Stelvio. A oltre duemila metri di quota sono state trovate le carcasse di diversi animali, aggrediti e uccisi sul prato e poi portate sulla morena dove sono state dilaniate. In Lombardia sono stati censiti due branchi, mediamente composti da 5 esemplari: uno in Alto Lario al confine con la Svizzera e uno in Alta val Camonica, al confine con la Provincia di Trento. Oltre a una probabile coppia in Valtellina, nella zona dell’Aprica che potrebbe aver messo al mondo alcuni cuccioli. Proprio questi ultimi esemplari potrebbero aver attaccato le pecore in Val di Rezzalo.