Sondrio, boom di soccorsi: 40 al giorno in media

Il bilancio 2019 dell’Areu segnala un costante incremento dell’attività. Deciso un potenziamento dei mezzi anche in vista delle Olimpiadi

Sette soccorsi su dieci rientrano in “codice giallo”, grave ma non in pericolo di vita

Sette soccorsi su dieci rientrano in “codice giallo”, grave ma non in pericolo di vita

Sondrio, 18 gennaio 2020 - Boom di interventi di soccorso da parte dei sanitari del 118 negli ultimi anni. I dati relativi all’attività svolta da Areu sul territorio della provincia di Sondrio resi noti recentemente fanno pensare. Le missioni effettuate dall’Articolazione aziendale territoriale 118 di Sondrio sono passate da 13.200 nel 2017 a 13,700 l’anno successivo. E nel 2019 che si è da poco concluso un nuovo aumento: circa 14.400 interventi nei 12 mesi, 1.200 al mese, una media di 40 al giorno. Non hanno subito modifiche particolari, invece, le casistiche delle missioni effettuate dai sanitari, le percentuali sono in linea con gli anni passati: nel 16% dei casi si è trattato di codici rossi, quelli, cioè, che indicano la massima gravità; la maggior parte, il 70%, rientra invece nella casistica dei codici gialli, di gravità intermedia; il 14% degli interventi è decisamente meno serio, codici verdi o addirittura bianchi. Passiamo, poi, al tipo di intervento: nella maggior parte dei casi, oltre la metà (56%), ambulanze ed eliambulanze sono dovute intervenire a seguito di malori; il 20% degli interventi è avvenuto per cadute accidentali o sportive (in questa casistica rientrano anche, ovviamente, gli infortuni sulle piste da sci); gli incidenti stradali, invece, riguardano “solo” il 6% delle missioni.

«Si è registrato senza dubbio un incremento dell’attività, legato probabilmente a un aumento delle persone che gravitano in Valtellina e Valchiavenna – commenta Gianluca Marconi, responsabile Areu per la provincia di Sondrio – ma un’altra spiegazione potrebbe essere una maggior sensibilità all’utilizzo del Numero unico di emergenza 112. Invece, le percentuali relative alla gravità o alla tipologia degli interventi sono rimasti pressoché stabili. Numeri che confermano l’importanza del ruolo ricoperto, soprattutto in un territorio montano e frequentato da molti turisti che vanno a sommarsi agli abitanti. Per questi motivi, in accordo con la direzione generale di Areu e con quella dell’Asst Valtellina e Alto Lario, si sta lavorando al potenziamento delle risorse presenti sul territorio". Innanzitutto è stata introdotta dall’inizio della stagione invernale un’automedica diurna a Bormio, che rimarrà attiva fino al 13 aprile prossimo, e sono stati destinati due mezzi di soccorso di base su Morbegno e su Sondrio, quest’ultimo di prossima partenza. Si tratta, in questi ultimi due casi, di mezzi “a gettone”, ossia attivati in convenzione con le associazioni di soccorso per un minimo di 28 ore a settimana e retribuite da Areu solo a effettiva prestazione. E proprio in tema di convenzione con le associazioni, Areu ha in programma una revisione, e presto verrà messa mano anche a quella per l’elisoccorso. Le novità, però, non si fermano qui.

Si parla infatti anche dell’arrivo nella dotazione del sistema di soccorso di un nuovo elicottero. L’attività di elisoccorso riguarda infatti una fetta decisamente importante di interventi in provincia di Sondrio, anche se i numeri restano stabili rispetto agli anni passati. "Il sistema è ormai generalizzato, non si può più parlare di elisoccorso di Sondrio – spiega Gianluca Marconi –. Per il soccorso, infatti, vengono utilizzati anche velivoli provenienti da fuori provincia, e il servizio ormai è anche extraregionale". Infine , uno sguardo alle Olimpiadi invernali del 2026. "La Coppa del mondo di sci di Bormio ha costituito una prova importante – conclude Marconi –. Abbiamo coperto tutte le giornate di attività, prove e gare, con 12 equipe impegnate lungo il percorso della pista oltre a un elicottero aggiuntivo dedicato all’attività di gara e mezzi di base per ogni altra evenienza".