Sequestro da 150mila euro per gli ex Croce rossa

L’ex presidente e un dipendente del comitato cittadino accusati di appropriazione di fondi

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È di circa 150mila euro il sequestro preventivo eseguito ieri dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Como a carico di Matteo Fois (nella foto), 47 anni di Tavernerio, ex presidente del Comitato Croce rossa italiana di Como e legale rappresentante dei comitati locali di Como e Lipomo, e di un dipendente amministrativo della Cri di Como, Riccardo Belotti, 50 anni, di Como.

Le indagini sono state avviate circa un anno fa, per far luce su alcune criticità finanziarie che avevano causato il commissariamento del comitato comasco della Cri. L’analisi dei flussi finanziari dei conti correnti ha portato a concentrare le attenzioni sui due attuali indagati, la cui ipotesi di appropriazione dei fondi è giuridicamente qualificata come peculato: pronunce della Corte di Cassazione qualificano infatti la Croce rossa come un ente pubblico non economico e pertanto i suoi dipendenti sono ritenuti dipendenti pubblici. In particolare Fois, legale rappresentante dei due comitati tra 2015 e marzo 2020, si sarebbe appropriato di circa 135mila euro, disponendo l’erogazione a proprio favore di denaro, a titolo di rimborso di spese che dichiarava di aver sostenuto, allo stato attuale non documentate.

A questo si aggiungono altre contestazioni per le quali risulta indagato: l’utilizzo indebito di buoni pasto emessi dalla Croce rossa per i propri dipendenti; l’acquisto a prezzo maggiorato di automezzi destinati alle finalità dell’ente, facendosi riconoscere da parte della società venditrice le somme pagate in eccedenza a titolo di sconto per l’acquisto di vetture personali. Infine, a entrambi, è contestato l’utilizzo indebito di una carta di credito del Comitato Croce rossa di Como, in particolare a Belotti per una somma di 17mila euro. Pa.Pi.