"Scolaretti a casa da soli ma sicuri. Ora si può fare"

L’appello ai dirigenti scolastici di Sondrio

In diversi centri ci si organizza con il “piedibus” (Orlandi)

In diversi centri ci si organizza con il “piedibus” (Orlandi)

Sondrio, 13 settembre 2017 - Sono delusi ma non demordono i componenti del “Comitato genitori Sondrio centro”. Come riportato nella lettera che hanno inviato al giornale, vorrebbero che i dirigenti del capoluogo, seguendo l’esempio di Morbegno, adottassero il progetto “A scuola andiamo da soli” che dà la possibilità ai bambini delle quarte e quinte della primaria di entrare e uscire dagli edifici scolastici, senza accompagnatori e in sicurezza.

«Abbiamo appreso con grande delusione la scelta delle tre dirigenti della nostra città di non concedere alcuna libera uscita, dietro richiesta dei genitori, ai bambini di quarta e quinta delle scuole primarie - scrivono-. Abbiamo proposto alla dirigente Meago un progetto di collaborazione tra ente scolastico, comitato genitori ed enti pubblici volto a salvaguardare la crescita e l’autonomia dei nostri figli, con la disponibilità ad assumerci tutto il carico della gestione e dell’organizzazione dello stesso. La dirigente ha accolto la proposta alla condizione che non le venisse accollata nessuna responsabilità. Comprendiamo il senso di solitudine e le quotidiane questioni che una dirigente si trova a fronteggiare, ma ci auguriamo che, facendo la nostra parte, si possa trovare la giusta soluzione che tuteli tutti». Per i genitori, i bambini devono potersi mettere alla prova, «proporzionalmente a età e capacità».

«Solo così possono rinforzare la fiducia in se stessi e la capacità di distinguere situazioni e persone di cui fidarsi o diffidare». Ricordano come Sondrio, tra le prime città per qualità di vita e tra le ultime per tasso di criminalità, sia il contesto ideale per farlo. Anche la dirigente responsabile del servizio legale ufficio scolastico regionale per la Lombardia, «auspica la conciliazione tra la funzione di custodia propria della scuola e quella educativa e formativa del cittadino» e «la Suprema Corte ritiene che il dovere di vigilanza sia da intendersi in senso non assoluto ma relativo». Altrimenti, si chiedono, «a cosa sono serviti i corsi per genitori, le serate educative dedicate all’alleanza tra genitori e scuola, l’educazione stradale rivolta ai nostri figli»? I componenti del Comitato sono un centinaio, ma alle riunioni hanno partecipato anche genitori degli altri due istituti comprensivi: Paesi orobici e Retici. Compatti, vogliono che anche Sondrio adotti il progetto “Liberi di crescere”, con l’obiettivo di rendere i bambini protagonisti della loro città, in autonomia e serenità e chiedono la collaborazione di Comune, organi di sicurezza e commercianti. In attesa che ciò accada, «offrono la disponibilità al ritiro dei bambini autonomi nel tragitto scuola- casa. Chi avesse bisogno può contattare Anna (3203603778) e Silvia (347 970 0139)».