Santa Caterina Valfurva torna mondiale

La località turistica dell’Alta Valtellina ospita due gare maschili di Coppa saltate in Val d’Isere

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Il grande sci ritorna a Santa Caterina Valfurva. La bellissima pista Deborah Compagnon sarà il teatro del recupero dei due giganti maschili di Coppa del Mondo di sci alpino previsti, in un primo momento, in Val d’Isere e poi annullati. Un “colpaccio” per la località turistica che ha dato i natali a quella che è ancora la più forte sciatrice italiana di tutti i tempi: Deborah Compagnoni. Una località che punta forte sul turismo e che ha sempre dimostrato grandi capacità organizzative quando è stata chiamata in causa: l’ha fatto nel 2005 allestendo alla perfezione le prove femminili dei Mondiali valtellinesi e lo ha fatto anche alcuni anni fa organizzando per tre anni le gare di fine anno di Coppa del Mondo, la discesa libera e il superg o la combinata. E tutte le gare sono sempre state un successone! Gli amministratori di S. Caterina credono nel binomio tra sport e turismo per veicolare l’immagine di una località che ha bisogno di rilancio per ritornare ai fasti di un tempo.

Appena se ne è presentata l’occasione, S. Caterina si è rituffata volentieri nell’avventura della Coppa grazie anche al grandissimo lavoro effettuato, nei giorni scorsi, sulla pista dagli uomini coordinati dai direttori di gara, Omar Galli e Tino Pietrogiovanna. In attesa di conoscere se e quando la stagione invernale potrà partire, a Santa Caterina si è sparata parecchia neve artificiale per permettere alla “Compagnoni” di imbiancarsi e di essere pronta per ospitare queste due gare. Il presidente della Fisi, Flavio Roda, fa i complimenti agli organizzatori e chiede maggiore attenzione verso tutti gli attori del comparto montano. "Si tratta dell’ennesima dimostrazione - ha detto il presidente Fisi - che l’Italia degli sport invernali gode di una grande credibilità internazionale, dovuta alle imprese dei propri atleti e alla realizzazione di grandi eventi. Come succederà a Santa Caterina, l’Italia dimostra di essere in grado di organizzare una tappa di Coppa del Mondo di alto livello in pochissimi giorni, e questo succede grazie al lavoro di grandi professionalità e ad una grandissima coesione e passione di tutti gli attori del comparto montano, che meriterebbe maggior attenzione dalle massime istituzioni del Paese, soprattutto in questa fase molto delicata che vede a rischio la stagione invernale". Fulvio D’Eri