Sanità di montagna, la ricetta di Gusmeroli (Pd)

Il coordinatore chiede medici, trasparenza nell’assegnazione dei fondi e confronto tra gli enti locali

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Medici, trasparenza nell’assegnazione delle risorse e confronto tra gli enti locali e la Regione: questi i tre ingredienti per il rilancio della sanità di montagna proposti dal circolo del Partito democratico di Morbegno "Giulio Spini". "Senza medici, senza risorse e senza confronto non c’è "sanità di montagna" che tenga: su questi temi il Partito democratico c’è ed ha ben chiare le priorità", a rimarcare la posizione già assunta pochi giorni fa da Michele Iannotti, segretario provinciale dei Dem è ora il coordinatore del circolo morbegnese Federico Gusmeroli (foto). "Ci sono forti discussioni per i cartelli e le sale operatorie, ma da anni buona parte dei concorsi indetti per assumere nuovi medici in provincia vanno deserti i numerosi pensionamenti non sono stati sostituiti, intere specialità sono state accorpate, creando una situazione di forte stress e scopertura di personale". Fondamentale, secondo i Dem, intervenire sulle borse di specialità per i nuovi medici. A quelle messe a disposizione dello Stato, le Regioni hanno facoltà di aggiungere ulteriori risorse, per finanziare posti aggiuntivi. "La Regione – ricordano dal Pd – deve farsi carico di quanto da lei stessa stabilito e utilizzare indicatori trasparenti per l’assegnazione dei fondi e delle risorse ai contesti montani, così da compensare le difficoltà legate ai fattori socio-demografici montani e garantire a tutti i cittadini regionali lo stesso diritto alla salute, specialmente in ambito di emergenza-urgenza".

L’ultima proposta dei Dem riguarda il livello locale: la legge regionale di attuazione della Delrio ha istituito un Comitato paritetico di confronto tra Regione e la Provincia di Sondrio. "A distanza di pochi anni, i risultati sono stati nulli, perché in verità non lo si è mai voluto fare funzionare". Michele Broggio