"Sanità, un esposto in Procura"

Sondalo, il gruppo “Gente di Montagna” chiede di indagare per interruzione di pubblico servizio

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di Michele Broggio

Nuova iniziativa del gruppo “Gente di Montagna” attivo all’interno del Comitato “Io sto con il Morelli”. Questa volta gli attivisti hanno chiesto ai propri sostenitori di inoltrare un esposto al procuratore della Repubblica di Sondrio chiedendo chi si inizi ad indagare – secondo il comitato l’ipotesi di reato sarebbe quella di interruzione di pubblico servizio – nei confronti di Ats della Montagna, di Asst e dei vertici di Regione Lombardia. "Quello che chiediamo al procuratore – sottolineano – è di intervenire immediatamente a difesa del nostro sacrosanto diritto alla salute: articolo 32 della Costituzione italiana, scritta dai nostri padri fondatori con un obiettivo ben chiaro in mente: la tutela dei cittadini. Un valore che a Milano in palazzo della Regione pare abbiano dimenticato da troppo tempo. Vogliate indagare sotto il profilo penale i signori Attilio Fontana, Giulio Gallera, Massimo Sertori, Tommaso Saporito e Lorella Cecconami per “Interruzione di un ufficio di servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità” eo “Rifiuto di atti di ufficio. Omissione”".

Prosegue anche la mobilitazione online del Comitato: dopo che, nelle scorse settimane, gli attivisti hanno protestato sulle pagine social di numerosi esponenti politici – sia regionali che nazionali – tramite l’hashtag #GIULEMANIDALMORELLI questa volta il sit-in virtuale è stato organizzato, anche in considerazione del momento di emergenza che stiamo vivendo, in chiave propositiva. “Gente di Montagna”, infatti, ha inoltrato messaggi di sostegno ai consiglieri regionali Carlo Borghetti (Pd), Michele Usuelli (M5S) che da sempre si sono spesi a favore della causa dell’ospedale di Sondalo e a Beatrice Arighi, in forza al personale sanitario del Morelli.

"L’ultimo ringraziamento – aggiungono dal Comitato - il più doveroso, va agli operatori del nosocomio dell’Alta Valtellina che, 24 ore al giorno, si prendono cura di noi. In particolar modo in questi giorni, con il Covid-19 che sta aumentando vertiginosamente. Allora l’ultimo grazie questa sera lo manderemo a loro, i nostri angeli, i nostri eroi, che anche adesso stanno lottando in ospedale per tutti noi. Scriveremo ad una sola persona di loro, e le chiederemo di farsi tramite con tutti quanti i suoi colleghi e le sue colleghe, medici infermieri ed anche con i pazienti". La mobilitazione virtuale ha trovato, comunque, un momento di denuncia con la richiesta, inoltrata sempre tramite i canali social, di interessarsi alla “questione Morelli” alla nota trasmissione televisiva, in onda su La7, “Non è l’Arena”.