Montagna in Valtellina: "Il salumificio Rigamonti si farà". Rassicurazioni dall’ad Palladi

Il nuovo stabilimento non andrà a interferire con la realizzazione del prolungamento della tangenziale

Rigamonti oggi conta su tre stabilimenti, uno in proprietà e due in affitto

Rigamonti oggi conta su tre stabilimenti, uno in proprietà e due in affitto

Montagna in Valtellina (Sondrio)  - Il nuovo stabilimento della Rigamonti si farà nel sito individuato a suo tempo nel Comune di Montagna in Valtellina. Nell’ultimo periodo si era sparsa la voce che il management della Rigamonti (gruppo brasiliano JBS) avesse deciso di rinunciare alla costruzione del nuovo salumificio altamente tecnologico o che avesse deciso di non allestirlo più in quel sito, posto nei pressi della fine della tangenziale di Sondrio, vicino al nuovo svincolo che verrà realizzato prima delle Olimpiadi di Milano Cortina 2026 e che ha provocato parecchi malumori.

Niente di vero in queste voci, lo stabilimento sorgerà proprio dove previsto dal progetto originario e nelle modalità previste da questo. L’unico ostacolo è dovuto ai tempi lunghi, lunghissimi, per ottenere le autorizzazioni necessarie per iniziare poi l’iter che porta all’inizio lavori.

A ribadire la voglia di costruire lo stabilimento e di volerlo fare proprio in quella zona è stato l’amministratore delegato di Rigamonti Claudio Palladi che ci ha spiegato, a grandi linee, il progetto e quali sono le problematiche e le tempistiche.

«La volontà di costruire il nuovo stabilimento a Montagna in Valtellina è intatta – dice Palladi -, stiamo aspettando "solo" le autorizzazioni che ci auguriamo arrivino… prima o poi. La zona è quella, noi abbiamo un accordo con la società proprietaria del terreno in questione (quello vicino alla CarGlass posto nei pressi dell’attuale svincolo della tangenziale di Sondrio, ndr). L’accordo è confermato, anche se i tempi si stanno allungando rispetto a quanto ci saremmo attesi all’inizio. Lo svincolo del "Trippi" non interferisce affatto con il nostro progetto, il terreno dove sorgerà il nuovo capannone viene interessato marginalmente dal progetto".

Quando arriveranno le autorizzazioni, voi sareste pronti a partire? "Siamo un po’ come il centometrista ai blocchi di partenza, ci stiamo un po’ anchilosando, ma rimaniamo fiduciosi del fatto che le autorizzazioni possano arrivare. Iniziare i lavori nel 2023? Per quest’anno la vedo… dura".

Palladi poi illustra il fine e le linee essenziali di un progetto che permetterebbe alla Rigamonti, quando verrà ultimato, di attuare tutto il processo produttivo della bresaola interamente in strutture di sua proprietà. "Il progetto è piuttosto chiaro, riguarda il settore della produzione della bresaola. Attualmente lavoriamo su tre stabilimenti: quello di Mazzo in Valtellina, di nostra proprietà, e i due di Poggiridenti e Montagna nei quali siamo in affitto. La nuova costruzione si svilupperà su due piani e quando sarà ultimata ci permetterà di avere la produzione a Mazzo (per la selezione della materia prima) e a Montagna (eliminando quindi i due stabilimenti ora in affitto, ndr). Ma è un progetto che aveva un fine termine per il 2027/2028, ora le nuove tempistiche sono diverse. Ma noi continuiamo a crederci".