Rubò cibo e aggredì una guardia, condannata

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Se si fosse limitata a rubare cibarie dagli scaffali del supermercato probabilmente se la sarebbe cavata con una condanna a pochi mesi di carcere, anche perché il bottino non superava i 20 euro. Ma per sfuggire ai controlli spintonò e prese a calci l’addetto alla sorveglianza, e l’accusa da furto è diventata rapina impropria. E aggiungendo i precedenti, uno dei quali costato una condanna in Tribunale a Lecco l’anno scorso, la sentenza nei confronti di Eala Della Morte, 22 anni, residente a San Giacomo Filippo, è diventata pesante come un macigno: 2 anni e 6 mesi. La valchiavennasca, che fu processata e assolta per la morte di Daniel Ghedin e Riccardo Micheli, il 26 aprile di un anno fa a Colico (era accusata di cessione di stupefacenti e morte quale conseguenza di altro delitto) ieri a Sondrio ha dovuto rispondere di rapina impropria in relazione ad un episodio avvenuto in un supermercato di Novate Mezzola, il Sigma, il 25 settembre 2021. Rubò prodotti alimentari per 19,89 euro, e nel tentativo di fuggire e quindi assicurarsi l’impunità colpì l’addetto con 2 calci e lo spintonò graffiandolo e provocandogli lesioni (lievi escoriazioni al polso sinistro). Non riuscendo a mettere a segno la rapina impropria perché l’addetto alla sorveglianza, che si è costituito parte civile così come il legale rappresentante del negozio, nonostante l’aggressione era riuscito a fermarne la fuga. La donna ha patteggiato una pena complessiva di due anni e sei mesi, oltre al pagamento di 706 euro di multa, in continuazione con la pena patteggiata ad aprile 2021 davanti al giudice di Lecco per aver derubato una donna che aveva dato un passaggio a lei e ad un altro giovane. Michele Pusterla