Sondrio, emergenza nelle Rsa: "Ospiti a rischio ospedale"

Il Pd ipotizza che a breve alcune case di riposo possano chiudere e gli anziani venire trasferiti nei nosocomi

Michele Iannotti, segretario provinciale del Pd

Michele Iannotti, segretario provinciale del Pd

Sondrio - La situazione delle Residenze sanitarie assistenziali desta molte preoccupazioni anche in Valtellina e così il Pd chiede il pronto intervento di Regione Lombardia. Tante le variabili che hanno contribuito a questo scenario e molte sono riferibili alla pandemia di Covid-19 ancora in corso. Ma, secondo il Pd, non tutte.  

"Siamo molto preoccupati per lo stato in cui versano le Rsa della provincia di Sondrio a causa di una molteplicità di fattori, solo in parte dipendenti dallo stato di emergenza sanitaria causato dalla pandemia da Covid 19 ancora in corso". Queste le prime parole sull’argomento del segretario provinciale del Partito democratico, Michele Iannotti, che è intervenuto sulla situazione delle strutture sociosanitarie "al collasso, a causa della carenza di personale medico, infermieristico e di operatori socio sanitari". Una problematica importantissima che va affrontata al più presto. "Un problema che merita una risposta veloce e concreta. Il notevole ritardo sta cominciando a far venire meno alcuni servizi offerti agli utenti e ha già portato qualche Rsa a ridurre il numero dei posti letto a disposizione, come preludio alla chiusura di intere strutture". "L’impossibilità di garantire i giusti standard qualitativi - aggiunge il responsabile del forum sanità, Marco Tam - porterebbe al trasferimento negli ospedali dei nostri anziani, già messi a dura prova dal terribile impatto con il Covid, con conseguente aumento del numero delle degenze ospedaliere e di tutto quello che ne consegue".

"I provvedimenti del governo nazionale, varati durante l’emergenza - ricorda Lino Buratti che all’interno della segreteria provinciale segue la materia sanitaria - hanno permesso agli ospedali pubblici di assumere infermieri e personale socio-sanitario portando di fatto ad una migrazione degli operatori dalle Rsa, pubbliche e convenzionate, verso il servizio sanitario nazionale, mettendo in difficoltà l’intero settore. La sola Rsa di Sondrio ha perso in due anni 20 infermieri, mentre in tutta la Lombardia ne mancano ad oggi circa 3.500". "Non contestiamo la legittima scelta del personale di andare a lavorare negli ospedali pubblici, dove il trattamento economico è migliore - prosegue Tam -, ma se vogliamo garantire adeguati standard di assistenza nelle Rsa dobbiamo contrapporre, con tempestività, elementi di freno all’esodo". "Occorrerà altresì incentivare - ricorda Buratti - l’organizzazione di corsi per la formazione di infermieri, operatori e ausiliari socio sanitari". Il Pd chiede un ruolo attivo di Regione. "La situazione è drammatica - proseguono Iannotti , Tam e Buratti- e come sarà nei prossimi mesi quando bisognerà far funzionare le Case e gli Ospedali di comunità? Non perdiamo ulteriore tempo".