Roccia a rischio crollo Altri soldi per la sicurezza

Novate Mezzola, stanziate nuove e ingenti risorse per proteggere il paese

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di Michele Pusterla

È ufficiale l’assegnazione di un ulteriore finanziamento di un milione volto alla mitigazione del rischio geologico per il Comune di Novate Mezzola, già beneficiario, alcuni mesi fa, di un milione e 750mila euro per un totale ora di 2milioni e 750mila euro.

In seguito alla frana del gennaio 2021 che ha costretto ad evacuare 76 persone, per 2 giorni, e danneggiato alcuni edifici, sono stati eseguiti vari sopralluoghi con i tecnici incaricati dal Comune, di Regione Lombardia e della Comunità Montana Valchiavenna, che hanno permesso di far rientrare le persone nelle proprie abitazioni e, dall’altra, di approfondire la situazione. Nei mesi seguenti ci sono stati numerosi crolli “minori”, separati dal primo, di cui si ricorda l’ultimo registrato, avvenuto il località Foppa lo scorso 16 febbraio. Non è una novità, insomma, che eventi franosi di piccola o media dimensione si verifichino sull’estesa parete sovrastante Novate, tuttavia prima d’ora nessuno studio era mai stato condotto.

"A seguito di ulteriori crolli avvenuti nei mesi di luglio e agosto 2021, sono stati effettuati dei rilievi con il geologo incaricato dal Comune - afferma il sindaco Fausto Nonini (foto)-. In quella fase è stato individuato uno sperone roccioso in località Ganda Grossa, di altezza compresa in 65m e volume stimato in circa 6-7000m3 caratterizzato da un’intensa fratturazione e una possibile propensione a distaccarsi dal versante nel tempo. Infatti è ben evidente una frattura verticale che lo percorre per l’intera lunghezza e che risulta aperta sulla sua sommità di alcune decine di centimetri".

Ed è proprio su quest’ultima massa rocciosa evidenziata in località Ganda Grossa che si va a collocare il finanziamento.

Prosegue il sindaco: "Immediatamente ci siamo attivati insieme al nostro ufficio tecnico, con il supporto della Comunità Montana Valchiavenna, inviando a regione Lombardia una richiesta di intervento tramite l’applicativo “Rasda”, intervento che, inizialmente, è stato ipotizzato nella realizzazione di un’opera passiva che serva per contenere l’eventuale collasso della massa rocciosa o di altre masse site in quella zona che, come ben documentato, possono distaccarsi e interessare vari ambiti urbani e non. Dall’assegnazione del finanziamento inizierà un lungo lavoro che porterà alla definizione della tipologia di opera e delle modalità di realizzazione".