Sondrio, dirigente della Prefettura ricorre contro il suo ufficio per una multa. E vince

Sondrio, la vicenda riguarda una funzionaria della Prefettura che si occupa tra l'altro dell'area competente in materia di ricorsi stradali

Polizia stradale al lavoro

Polizia stradale al lavoro

Sondrio, 26 agosto 2018 - Presenta ricorso contro una multa allo stesso ufficio che dirige e vince il ricorso con motivazioni quantomeno discutibili. È destinata a suscitare un vespaio la vicenda che ha visto protagonista negli scorsi mesi una donna funzionaria della Prefettura di Sondrio si occupa, tra le altre cose, di dirigere l’area competente in materia di ricorsi stradali. A marzo di quest’anno la donna ha ricevuto una contravvenzione: la sua auto parcheggiata in una pubblica via della città, non era stata revisionata. La Polizia stradale di Sondrio ha inviato alla funzionaria la contravvenzione, e qui ha inizio la scottante vicenda. La donna, infatti, ha deciso di presentare ricorso, un suo diritto, senza dubbio, ma lo ha fatto davanti all’ufficio prefettizio che lei stessa dirige. E già qui, inevitabilmente, qualche dubbio sorge, anche perché solitamente i ricorsi di questo tipo si presentano davanti al Giudice di pace, sono davvero pochi quelli che arrivano sul tavolo della Prefettura. Il funzionario, ovviamente, ha dovuto delegare un collega ad occuparsi della questione. E nei giorni scorsi è arrivato il responso: ricorso accettato, multa annullata.

Le motivazioni? L’auto era in sosta e non in movimento quando gli agenti della Polizia stradale hanno accertato l’irregolarità. Inoltre, la multa non è stata contestata direttamente, ma inviata a casa. E qui sorgono nuovi dubbi. Infatti, stando alla giurisprudenza in materia di codice della strada, pare proprio che il fatto che un’auto sia in sosta al momento dell’accertamento non sia un motivo valido per annullare la contravvenzione. Una vettura in sosta in un’area pubblica, infatti, è considerata esattamente come una in circolazione. E anche per quanto riguarda la contestazione, è sì vero che diversi comandi di Polizia locale e stradale abbiano la consuetudine di convocare il proprietario dell’auto nei casi in cui la mancata revisione non sia stata contestata immediatamente, ma è anche vero che non pare illegittimo il comportamento della Stradale di Sondrio, che ha inviato al domicilio della signora il verbale. Insomma, c’è chi convoca il diretto interessato prima di contestare la violazione, ma si tratta di una sorta di cortesia, non di un atto dovuto. Tutto questo, come detto, è il frutto delle ricerche fatte attraverso canali istituzionali. Ed è possibile, ad onor del vero, che le motivazioni che hanno portato ad accogliere il ricorso del vice prefetto vicario di Sondrio risultino, comunque, legittime e fondate. Tutta la vicenda, però, è quanto meno fastidiosa, visto il ruolo ricoperto dalla protagonista e i dubbi che sorgono spontanei.