Reddito di cittadinanza: valtellinesi 'troppo' ricchi

Le famiglie che possono accedervi, anche basandosi solamente sull’Isee, sono poco più del 3%

Reddito cittadinanza

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Sondrio, 10 febbraio 2019 - Non ci sono file interminabili in provincia di Sondrio per poter accedere al reddito di cittadinanza, del resto le famiglie che possono accedervi, anche basandosi solamente sull’Isee, sono poco più del 3%; mentre per quanto riguarda la «quota 100», dopo l’assalto ai patronati nei mesi scorsi, sono una manciata le richieste presentate, una quarantina o poco più, un migliaio le persone che potrebbero approfittare della nuova norma per andare in pensione ma che, al momento, si sono limitate, semmai, a chiedere informazioni.

Valtellina e Valchiavenna sono senza dubbio in controtendenza. Partiamo dal reddito di cittadinanza, tanto atteso in Italia, ma che sul territorio della provincia di Sondrio non avrà certo una grande diffusione. Infatti, secondo la classifica stilata dal Sole 24 Ore relativa alla presenza, nelle varie province italiane, di famiglie con Isee ordinario inferiore ai 9.360 euro che avrebbero quindi diritto al reddito di cittadinanza, Sondrio si piazza al 109° posto. Il nostro territorio risulta quindi essere tra quelli in cui le famiglie indigenti sono le meno numerose, e in Valtellina e Valchiavenna potrebbero fare affidamento sulla misura circa 2.600 famiglie, ovvero il 3,3%. Questo, tra l’altro, prendendo come unico riferimento appunto l’Isee, ma non si tratta dell’unico requisito. Per averne diritto, infatti, è necessario non avere un patrimonio immobiliare (casa di residenza esclusa) non superiore a 30mila euro, determinati valori di patrimonio mobiliare e di reddito familiare, ma resta escluso anche chi ha un’auto nuova o con meno di due anni di vita e cilindrata superiore a 1.600 cc.

Insomma, il numero di famiglie potrebbe assottigliarsi ulteriormente. E gli abitanti della provincia di Sondrio sembrano saperlo, tanto che sono poche, nonostante il clamore mediatico, le richieste di informazioni ai patronati. Patronati che, invece, in questi mesi sono stati presi d’assalto da lavoratori ormai prossimi alla pensione che speravano di anticipare il meritato riposo grazie alla «quota 100». Eppure, anche su questo fronte, una volta arrivato il momento di presentare le richieste, la provincia di Sondrio si trova in fondo alla classifica nazionale, al quartultimo posto con solo 41 richieste avanzate entro mercoledì mattina. Ovviamente, non si tratta di dati definitivi, anzi, perché molti lavoratori che hanno chiesto informazioni nelle passate settimane probabilmente arriveranno a completare la pratica. In Valtellina e Valchiavenna, secondo le stime dei patronati principali, sarebbero circa 1.200 le persone che potrebbero anticipare la pensione. «Il patronato Inas-Cisl ha contattato i lavoratori che potevano essere interessati in base alle informazioni che abbiamo raccolto negli ultimi anni – spiega il direttore provinciale Luca Moraschinelli -. Si tratta, per quanto ci riguarda, di circa 500 persone che avrebbero le carte in regola».