Sondrio, rapinatore si toglie la vita in cella

David Selvaggio da pochi giorni in carcere dopo i colpi in Bassa Valle era in isolamento

L’ingresso del carcere sondriese di via Caimi

L’ingresso del carcere sondriese di via Caimi

Sondrio (Milano), 11 marzo 2022 - ​Tragedia nel carcere sondriese di via Caimi. Un detenuto poco più che trentenne, David Selvaggio, arrestato pochi giorni fa dai carabinieri del Comando provinciale di Sondrio, in quanto dalle indagini è emerso che sarebbe stato lui l’autore di due delle rapine a mano armata messe a segno negli ultimi tempi in Bassa Valle ai danni di alcune donne e di un uomo, con una complice 34enne, Claudia Borzi, si è tolto la vita all’interno della sua cella. 

L’allarme è scattato poco prima delle 14 e la notizia si è però diffusa nella serata di ieri, quando alcune fonti hanno confermato l’episodio dando così spiegazione al grande movimento che si era notato nella zona centrale della città, vicina al Tribunale. A un certo punto, infatti, alcuni testimoni hanno visto sopraggiungere nella Casa di pena del capoluogo valtellinese, dopo l’ambulanza e l’automedica, personale in borghese della Squadra Mobile della questura di Sondrio, in particolare detective della Sezione Reati contro la persona e, poco dopo, giungere colleghi della Polizia Scientifica. Ogni tentativo di rianimare il recluso, da parte del personale sanitario, è risultato purtroppo del tutto vano. La notizia è blindatissima e le indagini in corso stabiliranno le modalità del tragico gesto ed eventuali responsabilità per la sorveglianza, con il personale della Polizia Penitenziaria che anche qui, come in quasi tutte le carceri italiane, ha spesso carenze d’organico e fa miracoli, per coprire i diversi turni. E più volte, in passato, la tempestività degli interventi degli agenti penitenziari ha evitato analoghi episodi.

Ieri, invece, per Selvaggio in isolamento, per la normativa anti-Covid, essendo appena entrato nel penitenziario, sospettato anche di altri “colpi“ oltre che dei due per i quali è scattata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, firmata dal gip Antonio De Rosa, in accoglimento della richiesta del sostituto procuratore Stefano Latorre, non è stato possibile evitare che il suicidio si consumasse. Dalle poche notizie che sono trapelate parrebbe si sia tolto la vita impiccandosi. Con delle lenzuola annodate alle sbarre ? Con altra modalità? Alle domande darà una risposta l’inchiesta aperta dalla Procura, guidata dal neo procuratore Piero Basilone.

Oggi, alle 9.30, Selvaggio, problemi di tossicodipendenza, assistito dal suo legale, Giovanni Arduini, avrebbe dovuto sostenere l’interrogatorio di garanzia, come del resto la sua compagna, quest’ultima lo farà in audiovideo dal carcere Bassone di Como e il suo avvocato, Emanuela Stagni, si è raccomandata che venga tenuta all’oscuro di quanto avvenuto in Valtellina. La situazione è molto delicata. La ragazza, incensurata, è già molto scossa.