Venti barre d’oro non timbrato da 12 chili l’una per dieci milioni di euro. È il bottino dell’assalto che l’8 aprile 2013 paralizzò l’autostrada A9 all’altezza di Turate. In quell’occasione la banda di professionisti con preparazione militare si impadronì di un pezzo di autostrada per bloccare il convoglio di portavalori che trasportava l’oro. Un camion venne messo di traverso e poi incendiato mentre i banditi, armati di kalashnikov aprivano il portavalori della Battistolli con 10 milioni di euro di bottino. Tutti riuscirono poi a sparire nel nulla facendo perdere le tracce. Gli unici ad essere condannati sono stati le due menti del gruppo, Antonio Agresti e Giuseppe Dinardi.
CronacaQuell’assalto sull’A9: bottino da 10 milioni